Bari, arrestato un esaltato cultore del nazismo e del suprematismo bianco. In rete postava minacce alla Segre

27 Ott 2022 11:38 - di Redazione
Segre

Armi e materiale di propaganda di stampo nazista sono state ritrovate dalla Polizia nell’abitazione del 23enne di Sammichele di Bari, arrestato per i reati di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale di matrice neonazista, suprematismo bianco e antisemita, e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Nel corso delle indagini sono state ritrovate due mazze da baseball, di cui una con segni delle SS naziste.

Dalle indagini, come emerge dall’ordinanza del gip, dopo aver reperito sul web informazioni e contenuti audio, video, documentali su ‘White Suprematist Extremism‘ il giovane si arruolava per le articolazioni denominate con vari nomi, iscrivendosi a gruppi Telegram di riferimento e “inviando la propria adesione all’associazione The Base” offrendosi quale membro ‘lone wolf’. Sempre secondo l’ipotesi accusatoria, il giovane era disposto a costituire una “cellula” per l’Italia.

Trovata anche una carabina, contenuta in una scatola su cui sono riportati i nomi di Luca Traini, autore dell’attentato avvenuto il 3 febbraio 2018 a Macerata dove rimasero ferite a colpi di pistola sei persone di origine sub-sahariana, e ”Breivik Eroe”, con riferimento a Anders Behring Breivik, terrorista norvegese autore della strage sull’isola di Utoya il 22 luglio 2011 in cui furono uccise 77 persone. Altri nomi riportati sulla scatola fanno riferimento a Brendon Harrison Terrant responsabile di attacchi terroristici di matrice islamofoba avvenuti il 15 marzo 2019 a Christchurch in Nuova Zelanda nella moschea di al Noor e presso il centro islamico di Linwood dove morirono 50 persone.

L’uomo usava lo pseudonimo ‘Ropewaffen Division’ e nel canale riservato ‘Sieg Heil’ di Telegram, a cui si accedeva solo su invito dei promotori, postava contenuti di carattere antisemita e di matrice nazista, con minacce alla senatrice a vita a Liliana Segre e contro gli immigrati. Il dettaglio emerge dall’ordinanza di arresto. La sua attività sui ‘social’ andava avanti da circa due anni.

Il giovane era ”solito postare messaggi di incitamento alla causa perorata dal gruppo – si legge nell’ordinanza – anche mediante la condivisione di foto e video in uno dei quali verrebbero rivolte anche minacce di morte alla senatrice Liliana Segre”. Sempre nelle messaggerie clandestine aveva avviato la stesura di un manifesto dal titolo ”Fiume di sangue: il culto della razza all’ombra del Kali Yuga”. Tale riferimento era rivolto anche agli immigrati che sbarcano a Lampedusa e arrivano in Italia.

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