Acquaroli: «Il modello Marche? FdI ha una visione, i cittadini ci considerano forza di buon governo»

3 Ott 2022 15:32 - di Sveva Ferri
acquaroli

Alle regionali del 2020 conseguì una vittoria che molti definirono «storica»: per la prima volta alla guida delle Marche andava un uomo di centrodestra e, più precisamente, di destra. Oggi, a due anni di distanza, il presidente Francesco Acquaroli, esponente di FdI e della generazione Atreju cresciuta fianco a fianco con Giorgia Meloni, è uno dei volti di quella destra di governo che consente di capire meglio le ragioni profonde dell’affermazione di FdI anche a livello nazionale, nonché uno dei numerosi esempi che smentiscono vulguta di un partito privo di classe dirigente. «La vittoria nelle Marche così come in tante altre regioni e comuni italiani mostra sicuramente che i cittadini considerano il centrodestra una forza di buongoverno. Nello specifico, per la nostra regione, è chiaro che i marchigiani hanno cercato in noi risposte che in 25 anni non avevano trovato nel centrosinistra», ha detto Acquaroli.

Acquaroli: «Anche per l’Italia potremo costruire quel modello su cui siamo impegnati in Regione»

Intervistato da La Verità, Acquaroli ha raccontato di aver sentito Giorgia Meloni per farle le congratulazioni, ma anche di averla sentita «spesso prima delle elezioni, soprattutto per parlare della catastrofica alluvione che ha colpito le Marche. Spero ci vedremo presto». «Sono contento – ha aggiunto – del risultato elettorale di Fratelli d’Italia e di tutto il centrodestra. Significa poter costruire quel modello su cui ci stiamo impegnando in Regione, significa rafforzare un’idea di governo che vuole mettere al centro i territori, le categorie, le imprese, le famiglie e i cittadini, dare voce agli interessi di tutti e superare le logiche dei pochi. Rappresentare una visione comune».

«Noi un laboratorio? Non ho questa presunzione»

Acquaroli, a una domanda sul fatto che il “laboratorio politico Marche” sia stato un precursore della vittoria di oggi, ha chiarito che «non ho la presunzione di affermarlo», aggiungendo però che «sicuramente ci sono sovrapposizioni che fanno pensare che quanto è accaduto nella nostra regione abbia similitudini con quello che sta accadendo in Italia». «Questo tuttavia – ha spiegato – è anche frutto di un’attenzione costante che da sempre politicamente abbiamo dimostrato per questi territori e non è solo legata ai periodi della campagna elettorale».

Il confronto fra gli stanziamenti sul dissesto idrogeologico

Parlando poi della «devastazione» provocata dall’alluvione, Acquaroli ha chiarito che «è stata talmente ampia che la ricognizione dei danni alle infrastrutture, ai servizi, alle famiglie e alle imprese, è in via di accertamento. Sicuramente l’ordine non sarà di milioni». Poi, respingendo le strumentalizzazioni della sinistra, che ha cercato di additarlo come negligente e inadeguato, ha ricordato che «come in ogni situazione, parlano gli atti e i fatti». E i fatti sono che dal 2016, anno in cui le competenze sono state attribuite alle regioni, al 2020, ovvero con il governo regionale di centrosinistra, gli stanziamenti per il dissesto idrogeologico «sono stati in totale 98 milioni di euro. Nel 2021 e 2022, quindi nei soli due anni del nostro governo, siamo a 106 milioni di euro. Stanziamenti ampliati nell’ultimo assestamento con ulteriori 15 milioni. Numeri che testimoniano che in due anni abbiamo stanziato di più rispetto a tutti i cinque anni precedenti».

Acquaroli: le fake della sinistra «fanno male alle istituzioni, non a me»

«Detto questo, ognuno sceglie come comportarsi. C’è chi cerca di parlare con atti e chi cerca sempre di parlare dell’avversario, perché evidentemente non ha altro da dire», ha commentato il governatore, smentendo anche i tentativi di sciacallaggio politico intorno alla tragedia, come il fatto che durante l’alluvione se ne sarebbe stato a cena con Crosetto. «Non appena mi hanno riferito della tragedia ho immediatamente lasciato l’evento in cui ero impegnato e ho raggiunto la sala operativa che si era appena riunita, com’è normale che sia», ha ricordato Acquaroli, spiegando di essere «purtroppo abbastanza abituato» ad accuse basate su mistificazioni. «Non è la prima volta che accade, basti pensare alla disinformazione subita sul tema dell’aborto», ha detto, sottolineando «questo tipo di atteggiamento non ha fatto male a me, ma alla credibilità delle istituzioni».

La tutela del territorio fra le priorità della destra di governo

La tutela del territorio è, tra l’altro, una delle priorità del governatore, che si è fatto anche promotore della proposta di un Piano nazionale sulla materia. «Il tema del governo del territorio è molto serio e ampio e deve partire dall’analisi di quanto accaduto negli ultimi 40 anni: una visione di ambientalismo ideologico, con una mancata pianificazione e un rimbalzo di competenze che ci lascia uno schema frammentato a cui si aggiungono risorse scarse e insufficienti. Ora – ha chiarito il governatore – bisogna intervenire in maniera strutturale, soprattutto su territori come quello marchigiano, ad alto valore paesaggistico ma anche molto fragile. La proposta del Piano nazionale è per creare una risposta strutturata e all’altezza della situazione per la nostra nazione».

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