Una “bomba” sulle elezioni: il voto del 25 settembre potrebbe slittare a novembre per colpa dei Radicali

19 Set 2022 17:48 - di Lucio Meo
Le elezioni potrebbero slittare a novembre a causa di un ricorso dei Radicali. Il giudice dovrà esprimersi entro fine settimana

Le elezioni del 25 settembre per le Politiche? Potrebbero slittare a novembre a causa di un ricorso dei Radicali. E’ attesa nei prossimi giorni, comunque prima del voto, la decisione sul ricorso d’urgenza presentato dai legali della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato‘ dopo l’esclusione alle prossime elezioni. Il giudice della prima sezione civile del tribunale di Milano, Andrea Borrelli, si è riservato al termine dell’udienza ‘cartolare’ in cui ha ricevuto le note delle parti. E’ quanto trapela da fonti giudiziarie.

Il ricorso che rischia di bloccare le elezioni del 25 settembre

Il ricorso, depositato il 2 settembre scorso, mira a ottenere la riammissione della lista e il riconoscimento della validità della firma digitale. Non solo: nel procedimento è stato anche chiesto di sollevare una questione di legittimità costituzionale, “per la palese irragionevolezza del presunto divieto di presentazione in forma elettronica di liste in occasione delle elezioni, laddove, da più di un anno la stessa identica procedura è ammessa invece per iniziative di un valore costituzionale altrettanto rilevante e cioè per le iniziative referendarie e le iniziative di legge popolare. Si tratterebbe – secondo l’avvocato Giovanni Guzzetta, legale difensore della lista – di una violazione, flagrante e paradossale, dell’articolo 3 della Costituzione”.

La denuncia del radicale Marco Cappato

“In tutte le circoscrizioni, non si è tenuto conto delle modificazioni legislative sopravvenute dall’adozione delle legge elettorale e dall’introduzione della firma digitale certificata per sottoscrivere documenti ufficiali”, aveva denunciato Marco Cappato, aggiungendo: “si sono interpretate restrittivamente norme datate senza tenere di conto del progressivo ampliamento dell’uso della sottoscrizione digitale nonché il precedente del milione di firme online raccolte l’estate scorsa a sostegno dei referendum eutanasia e cannabis ritenute valide dalla Cassazione”.

Il 16 settembre il governo si era costituito contro l’ammissione della lista Cappato sostenendo – nella memoria depositata dall’avvocato dello Stato a nome del governo – come “il provvedimento cautelare auspicato dai ricorrenti imporrebbe di differire lo svolgimento delle elezioni”.

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