TikTok, il piccolo esercito dei giovani Pd: “Pregate i vostri genitori di non votare la Meloni”
Ci mancava TikTok, il social dei giovanissimi a diffondere fake news su Giorgia Meloni e il centrodestra. Provare per credere. Soprattutto da quando è stato lanciato anche il profilo TikTok del Partito democratico, la propaganda tra i ragazzini diventa martellente. Calcoliamo che il debutto sul social è stato affidato all’onorevole Alessandro Zan, che veicola il suo disegno di legge sull’omotransfobia. C’è Alessandro Furfaro che discetta sulle “magnifiche sorti e profgressive” della legalizzazione della cannabis. C’è Chiara Gribaudo su precarietà del lavoro e parità di trattamento salariale uomo-donna. Per cui è tutto un pullulare di video di giovani di sinistra che stanno diffondendo video contenti tutto il luogocomunismo sulla Meloni: “Non è una donna ma parla da uomo”. “Con lei al governo le donne rischiano di tornare al Medioevo” e il solito spauracchio del fascismo. E così, con questo armamentario sta partendo la potente “macchina da guerra” del Pd: un piccolo esercito di giovanissimi che posta video con tutte queste amenità.
Fake news su TikTok contro la Meloni
E infatti le fake news proliferano. Basta accedere e farsi un giretto per ascoltare l’appello di tanti giovani a “non votare Meloni”. Gli argomenti sono i soliti malmasticati e rabberciati senza verificare le cose come stanno. Il “grido di dolore” a non votare la leader di FdI si fonda sui dibattiti sterili fatti sulle “devianze”; sull’impresentabilità europea e l’insicurezza economica. Il tutto senza leggere, informarsi approfondire. Vengono diffusi slogan privi di fondamento. Addirittura si arriva all’assurdo: giovani che si rivolgono ai minorenni e li invitano a fare opera di persuasione verso i loro genitori. “Pregateli in ginocchio a non votare Giorgia Meloni”. Quasi delle implorazioni. Con le solite argomentazioni: col centrodestra sarà la fine, soprattutto sul piano dei diritti. Va per la maggiore la falsità per cui con FdI al governo il diritto delle donne ad abortire sarà meno garantito.
Pd, piccoli tiktoker crescono: Meloni nel mirino
Del resto questa passerà agli annali come la campagna elettorale delle fake contro il centrodestra. Prima contro la Meloni. Poi sulle fantomatiche divisioni della coalizione. “Divisi su tutto” titolava Repubblica. Nel tentativo di “sbugiardare” la sintonia tra i due leader che si ritraevano in un selfie. “Vincono, ma durano poco”: è il letmotiv dei vari leader rilanciati dalla stampa di sinistra.
La campagna elettorale delle fake news
Matteo Renzi profetizza che la coalizione di centrodestra si spaccherà in due o tre tronconi e la sinistra tornerà in partita. Si enucleano tutti i punti di possibile divisione nel programma di Lega, FdI e FI. Senza specificare che esiste un documento programmatico unico e che in una coalizione le sfumature ci sono. “Altrimenti saremmo un solo partito”, spesso la Meloni tenta di far capire. Vinceranno ma si divideranno subito, scrive chi profetizza che dopo la vittoria alle urne il centrodestra si sfalderà. Tralasciando che l’armata Brancaleone della sinistra non ha né programma né leadership.