“Sarà una lunga notte” in tutte le lingue del mondo: al comitato elettorale di FdI 180 inviati stranieri
Come si dice “Sarà una lunga notte” in coreano, in olandese, in svedese e in altre decine di lingue del mondo? Nelle sale dell’hotel Parco dei Principi è questa la frase più ricorrente tra i quattrocento giornalisti, oltre la metà stranieri, presenti alla sala allestita da Fratelli d’Italia.
L’ufficio stampa di FdI ha fatto gli straordinari per gestire tutte le richieste di accredito per il voto di queste elezioni politiche. E tra gli stessi reporter l’interesse è misto alla curiosità. “Niente paura, nessun timore, l’Italia può essere un laboratorio in Europa”, dice al Secolo il giornalista svedese della Tv8, che segue con interesse doppio. “Dopo il successo dei sovranisti in Svezia guardiamo con particolare attenzione alle vostre elezioni”, racconta il reporter scandinavo.
L’inviato della Cnn in lingua portoghese ha già effettuato diversi collegamenti per aggiornare sull’esito di un’elezione che è seguita con particolare interesse e conferma che tutti hanno la sensazione che da FdI arriveranno le risposte più interessanti di queste elezioni.
Al comitato elettorale di FdI l’attesa coinvolge anche i reporter stranieri
Tra i giornalisti accreditati, gli inviati di quattro continenti. Dagli Stati Uniti alla Corea del Sud, dal Giappone all’Inghilterra, passando per Grecia, Portogallo, Olanda, Finlandia, Norvegia e Paesi del Sud America: tra tv, agenzie, quotidiani, siti e radio.
Qui sono puntati gli occhi dei media di tutto il mondo, come accadde in occasione delle elezioni del 2018: lo stesso albergo fu allora scelto dal Movimento 5 Stelle per seguire e commentare l’esito di una tornata elettorale che vide i pentastellati trionfare con il 33% dei consensi.
Nella sala stampa gli occhi di tutti sono puntati un grandissimo maxi schermo. L’attesa è per i primi numeri, previsti subito dopo la chiusura delle urne. Nel comitato elettorale FdI, campeggia un enorme palco, sullo sfondo la coreografia con il simbolo del partito e un podio dal quale potrebbero parlare i vari dirigenti nel corso dello scrutinio. Ma per ora l’unica frase che ricorre, pressoché in tutte le lingue del mondo è una sola: “Sarà una lunga notte”.