Renato Soru a processo per il fallimento dell’Unità: bancarotta per distrazione e dissipazione
Con l’accusa di bancarotta per distrazione e per dissipazione, per il suo ruolo di socio svolto dal 2008 al 2015 sulla gestione dell’Unità, l’imprenditore sardo Renato Soru, patron di Tiscali, è stato rinviato a giudizio insieme ad altre persone nel procedimento relativo al fallimento del quotidiano fondato da Antonio Gramsci e sarà processato il prossimo 13 febbraio.
Nel procedimento relativo al fallimento dell’Unità il gup di Roma ha inoltre disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti dell’imprenditore Maurizio Mian.
La storia dell’Unità, ufficialmente fallita il 27 luglio 2022 con la dichiarazione del Tribunale fallimentare di Roma che ha respinto il ricorso dei legali aprendo così la strada alla vendita all’asta della testata, è costellata di fallimenti: nel 2015 vennero perfino sequestrati i beni all’ex-direttore Concita De Gregorio.
“Si tratta di un fallimento annunciato, un epilogo in cui chiare ed evidenti sono le responsabilità dell’azienda – scrissero quel giorno in una nota congiunta, la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Comitato di redazione dell’Unità.
«Ad essere calpestati non sono stati soltanto i diritti, le aspettative, la vita stessa, delle lavoratrici e dei lavoratori, giornalisti e poligrafici, che dal 1°gennaio di quest’anno sono senza alcuna copertura sociale, ostaggi di un’azienda che ha continuato a giocare sulla loro pelle. Ad essere calpestata, è stata anche una storia gloriosa – infierì il sindacato formato, per buona parte, da giornalisti che provenivano proprio da quell’area politica. – La storia de l’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci, un pezzo importante per l’informazione democratica di questo Paese».