Regione Lazio, bandi per le promozioni giusto prima del voto. Il Tempo: «Infornata elettorale»

24 Set 2022 11:37 - di Agnese Russo
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Destano un certo sospetto tempistica e modalità di quattro bandi per promozioni all’interno del Consiglio regionale del Lazio. I bandi, infatti, inerenti 15 posizioni, alcune delle quali a tempo indeterminato, sono stati pubblicati il 13 settembre e sono scaduti ieri, a fronte di un piano di fabbisogno triennale del personale varato dalla Regione Lazio ai primi di giugno. Ma a suscitare perplessità ci sono anche i requisiti richiesti, le caratteristiche delle prove e la composizione delle commissioni che dovranno giudicarle. Tutte circostanze che – a ridosso del voto nazionale e a pochi mesi dalle elezioni anticipate cui il Lazio andrà incontro, tra dicembre e gennaio, dopo la scontata elezione di Nicola Zingaretti alla Camera – favoriscono una certa perplessità.

Il Tempo racconta l’«infornata elettorale alla Pisana»

Ad sollevare i dubbi sul caso è oggi Il Tempo, che parla di «promozioni facili» e «infornata elettorale alla Pisana». Nell’articolo, firmato da Susanna Novelli, è spiegato che la finalità della prova scritta, prevista per tre bandi su quattro come unico test, è «accertare la capacità di sviluppare ragionamenti complessi»: un obiettivo talmente scontato, anche in considerazione del fatto che i candidati già lavorano in Regione Lazio, da avere un «sapore vagamente elettorale». I ruoli oggetto delle 15 promozioni riguardano sette unità «con profilo esperto-area amministrativa»; tre per la fascia «C» per «assistente area amministrativa»; due, per la stessa fascia, per «assistente area sistemi informatici e tecnologie»; tre per «personale dirigenziale a tempo indeterminato con profilo amministrativo». Queste ultime sono le uniche posizioni per cui è richiesta anche una prova orale.

I bandi fotocopia: 50 domande a risposta multipla per la promozione

Il Tempo chiarisce che, fatto salvo quello per i posti a tempo indeterminato, i bandi sono, in effetti, un «copia e incolla» l’uno dell’altro. Spiegano che la valutazione riguarderà titoli di studio e specializzazione e che l’avanzamento di carriera sarà legato a quella prova scritta fatta di cinquanta domande a risposta multipla da completare in un’ora per dimostrare di avere «la capacità di sviluppare ragionamenti complessi e di utilizzare e applicare nozioni teoriche per la soluzione di problemi specifici e casi concreti nonché a valutare eventuali altre attitudini richieste dallo specifico ruolo da ricoprire».

La composizione delle commissioni

Oltre a questo, Il Tempo sottolinea che «ad alimentare il dubbio che i quattro bandi rappresentino di fatto la più classica delle “infornate elettorali”» c’è il modo in cui saranno composte le commissioni, che saranno nominate dal segretario della Regione e avranno tre membri, di cui uno con la funzione del presidente. Possono farne parte tanto i dirigenti del Consiglio regionale, quanto le altre figure previste dalla legge: dirigenti di altre amministrazioni, professori universitari, esperti del settore. «È data insomma l’opportunità che la commissione venga composta, anche completamente, da personale interno. Una “regolarizzazione” che calza a pennello in concomitanza con l’apertura delle urne e l’imminente azzeramento del Consiglio regionale», commenta Il Tempo, ricordando che «i bandi potevano essere fatti a questo punto o prima o dopo il voto di domenica». Alla Pisana hanno scelto di farli prima.

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