Rampelli: dal Pd un messaggio anti-italiano su di noi. Dal Pnrr all’aborto, le risposte alla falsa narrazione

28 Set 2022 10:55 - di Ginevra Sorrentino
Rampelli

Il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli chiarisce ruolo e progettualità del governo che sta per formarsi e dei rapporti interni al centrodestra e con l’opposizione. Così come quello che sarà l’approccio con cancellerie e osservatori stranieri. Ribadendo, in un’intervista a La Stampa in edicola oggi, quanto detto ancora ieri nello studio di Uno Mattina. E lo fa smantellando, uno ad uno, etichette e allarmi lanciati dalla sinistra, in Italia e all’estero. «Ancora oggi la stampa internazionale ci cataloga come “estrema destra” (far right wing) o “destra dura” (hard right), spiega l’esponente di Fdi. Ma, aggiunge a stretto giro, «in Italia tutti sanno che noi non siamo né l’una né l’altra. E che è il Pd che ha divulgato questo messaggio anti italiano che potrebbe scoraggiare gli investitori stranieri a venire da noi».

Rampelli, vi spiego ruolo e sfide del governo che verrà

Mentre, prosegue, «potrebbe ancora lanciare un segnale. Spiegare a cancellieri e ministri che Enrico Letta è andato a incontrare, che la sinistra ha perso le elezioni. Ma che la destra italiana non è né «estrema», né «dura», e che governa da decenni Regioni e Comuni». Dando prova, ancora una volta, «che sarà un avversario leale delle socialdemocrazie europee. Anche questo potrebbe essere un modo per restaurare un bipolarismo buono. Ripristinare l’alternanza. Lavorare per modernizzare lo Stato e varare una qualche forma di presidenzialismo», suggerisce tra le righe dell’intervista al quotidiano di Torino, Fabio Rampelli. Poi, una volta sgomberato il campo da  equivoci e paletti, spiega che la composizione del governo non sarà un problema: «Già governiamo in Regioni e Comuni e la quadra l’abbiamo sempre trovata». E di non essere preoccupato per le richieste degli alleati: «Non mi pare una cosa particolarmente difficile mettere d’accordo i partiti della coalizione in base ai pesi elettorali».

Rampelli dal Pnrr alla legge sull’aborto: ecco i punti di una falsa narrazione

Così, alle prese con ruoli, equilibri interni e sfide internazionali, Rampelli non ha dubbi: «Giorgia Meloni è la presidente dell’Ecr. Parla varie lingue. È in grado di farsi comprendere senza interpreti, e si è fatta conoscere e apprezzare al di fuori dei confini nazionali. E allora, alla domanda sulla diffidenza di cancellerie e osservatori stranieri, che l’esponente di Fdi attribuisce senza se e senza ma a una «caduta di stile del capo del Pd, che per avere un endorsement dall’estero è andato a parlar male della destra italiana», replica secco: «Le testate straniere definiscono Fdi “destra estrema”. Questo è negativo per l’Italia, non per la destra. Gli italiani sanno che non siamo né duri né estremi, siamo semplicemente la destra». Non solo, provando a smentire, punto per punto, fondamenta e architrave di una falsa narrazione, chiarisce le istanze sul Pnrr. Ruoli e rapporti con gli alleati. E, una volta per tutte, smentisce l’allarme fomentato pretestuosamente sulla legge sull’aborto. Ma andiamo con ordine.

E sugli equilibri interni con gli alleati chiarisce che…

E allora, se sulla eventualità di richiedere modifiche al Pnrr, Rampelli spiega: «Voglio ricordare sommessamente che quando dicevamo che il patto di stabilità era una iattura sembrava che bestemmiassimo. Poi è saltato. Davvero siamo convinti che sia efficace il Pnrr fatto prima della guerra? Se c’è uno spazio per aggiornare, o addirittura stabilizzare la formula del Pnrr, penso che vada coltivato. Non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare al Pnrr, questo sarebbe grave». Sugli equilibri interni con gli alleati di centrodestra, al giornalista che gli chiede enigmaticamente lumi su una sorta di ruolo da tutor-garante di Silvio Berlusconi all’interno della maggioranza, Rampelli chiarisce: «Ritengo che Berlusconi sia sicuramente importante per la coalizione. Ma anche che Giorgia sia perfettamente in grado di rappresentarsi in maniera efficace al livello internazionale».

Aborto e Legge 194, Rampelli: «Una caccia al mostro destinata a non avere successo perché non esiste il mostro»

Infine, sui rapporti tra Salvini e la Lega e i loro possibili riflessi sul governo, dichiara lapidario: «A noi non piace interferire nelle dinamiche interne degli altri partiti. Non credo ci saranno ripercussioni sul futuro governo di centrodestra». E sulla bufera scatenata in un bicchier d’acqua in merito al diritto all’aborto e alla legge 194, Rampelli smonta allarmi pretestuosi e demonizzazioni mirate contro Giorgia Meloni e Fdi.«È partita una caccia al mostro, destinata a non avere successo perché non esiste il mostro. Abbiamo puntualizzato che la 194 va applicata interamente. Non toccheremo la 194, cercheremo di applicare anche la prima parte per far sentire la vicinanza dello Stato alle donne che magari vogliono abortire per motivi economici. Finora la 194 è stata usata come contraccettivo. I consultori non sempre hanno fatto quello che potevano fare».

 

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