Mafia, in manette un vip dell’Isola dei Famosi. Si stringe il cerchio intorno a Messina Denaro
Maxi operazione dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani contro l’area grigia dei presunti favoreggiatori del superlatitante Matteo Messina Denaro. L’inchiesta della Dda di Palermo che all’alba ha portato all’arresto di una settantina di persone, ritenute vicine al boss, “ha restituito l’immagine di una perdurante vitalità di Cosa nostra trapanese che continua a regolare il proprio funzionamento sul più rigoroso rispetto delle regole ordinamentali che hanno nel tempo contraddistinto l’agire dell’organizzazione”, dice l’Arma dei Carabinieri he ha condotto l’inchiesta.
Operazione anti mafia, caccia a Messina Denaro
Il monitoraggio delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Marsala, nelle loro espressioni di vertice “ha fatto emergere, in primo luogo, la figura di un uomo d’onore campobellese che, recentemente scarcerato e già protagonista in passato di importanti dinamiche riguardanti i rapporti dell’area trapanese con esponenti apicali di cosa nostra palermitana, secondo quanto ritenuto dal Giudice per le indagini preliminari, sarebbe gravemente indiziato di avere acquisito centralità in tutto l’aggregato mafioso di quella provincia, risultando in grado di esprimere una costante e trasversale autorevolezza nell’ambito di dinamiche intermandamentali, anche esterne alla provincia di Trapani”.
Posizione di rilevanza “questa garantita anche dalla ritenuta vicinanza a Messina Denaro del quale l’uomo d’onore campobellese – a detta di alcuni indagati – avrebbe ricevuto comunicazioni finalizzate alla designazione dei referenti di diverse articolazioni territoriali mafiose della provincia: elementi questi confermativi della primazia di Messina Denaro nelle dinamiche complessive della provincia trapanese”.
L’uomo d’onore campobellese – la cui operatività sul territorio sarebbe stata garantita, secondo univoche emergenze compendiate dal GIP nel provvedimento cautelare, da un fiduciario parimenti raggiunto dal provvedimento cautelare – avrebbe “designato il reggente della decina di Petrosino; chiesto conto circa la nomina del reggente dell’importante mandamento di Mazara del Vallo, rimasto vacante all’esito dell’operazione Anno zero”.
I nomi noti dell’inchiesta
Davide Flachi, il figlio dello storico esponente della ‘ndrangheta Giuseppe ‘Pepè’ Flachi, soprannominato il boss della Comasina e morto lo scorso gennaio, e Franco Terlizzi (foto in alto) volto noto della tv anche come concorrente del reality ‘L’isola dei famosi’ risultano tra i 13 fermati dell’operazione dei finanzieri dei comandi Provinciali di Pavia e Milano, insieme ai militari dello Scico di Roma.