Letta in trasferta a Milano per chiedere aiuto a Sala: la gara a chi la spara piu grossa

2 Set 2022 13:20 - di Adriana De Conto
Letta Sala

Darò il mio contributo portando come modello Milano”. Una minaccia o una promessa? Il sindaco Giuseppe Sala vuole aiutare Enrico Letta, ma la comicità involontaria è macroscopica. Il sindaco del capoluogo lombardo ha avuto un incontro col segretario del Partito democratico a Palazzo Marino, in merito al suo sostegno nei confronti del Pd in vista delle elezioni del 25 settembre. Un Pd perdente sotto il profilo strategico, ammaccato sotto il profilo comunicativo, con un Letta isolato dalla base e da molti big del partito pronti a fargli la festa dopo il voto. Proporgli come “stampella” il modello Milano è farlo precipitare nel baratro. Non è un grande aiuto, tutt’altro. Un modello sulla bocca di tutti. Pe imprecare.

Sala offre a Letta il “modello Milano” per aiutarlo in campagna elettorale…

Bell’aiuto, begli amici…Sala cade nel ridicolo: il modello Milano sta andando a rotoli tra emergenza sicurezza, emergenza abitativa, politiche dell’ultimo minuto sugli sgombri, mobilità impazzita, Stazione centrale e interi quartieri in balià di migranti e abusivi. La sinistra è questa. E non a caso il  centrodestra è pronta a ripèrendersi la città riuscendo ad aggiudicarsi zone rosse del capoluogo, in altri tempi impermeabili. Lo dicono i sondaggi, tra cui quello riportato sul  “Milano Città Stato” attraverso una simulazione basata sulla media degli ultimi sondaggi realizzati da BiDiMedia sullo storico consolidato dei collegi lombardi. Dunque, Sala vorrebbe consegnare una “patacca”, un “fallimento” a Letta per contenere i danni? Non è una battuta, il sindaco fa il vanaglorioso. dice a Letta: “A partire da stasera con Cottarelli, cercherò di spiegare che quello che sta facendo Milano è difficile da replicare ma non impossibile”.

Letta prende nota: il modello Milano è un modello perdente

Il bello è che Letta ha preso appunti. “Abbiamo messo a punto tutta una serie di idee in vista dell’ultima fase della campagna elettorale”, gongola il segretario del Pd dopo l’incontro con il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Abbiamo parlato molto – ha continuato Letta – di futuro anche in riferimento a quello che sta accadendo a Milano. E un piacere averlo al nostro fianco soprattutto in queste ultime settimane decisive prima del 25 settembre”. Contento lui. Altra battuta: “Il Partito Democratico è su Tik Tok, abbiamo deciso di farlo non in modo ridicolo ma in modo serio, perché Tik Tok è una cosa seria”.

Richetti: “Se per prendere voti dici queste boiate…”

Gli risponde a breve giro di posta Matteo Richetti di Azione che non perde l’assit formidabile: “Se per raccogliere voti devi dire queste boiate allora hai un problema molto molto serio. La verità è che non esiste una, dico una, buona ragione per votare Pd”. E non è questione di voto utile o inutile, ma di chiarezza di proposte e posizioni comprensibili su questioni centrali”. Così di Azione su twitter commentando alcune dichiarazioni di Enrico Letta. Che, intervistato da l’Espresso, non vede poi così lopntano la sua “ritirata”: “La mia fortuna è che ho sempre avuto un rapporto non isterico con le cose che faccio. Ho ricoperto incarichi che mai avrei immaginato. Come quest’ultimo. Il mio futuro lo decide il voto degli italiani. Mi riconosco in questo partito e non perché si riconosca totalmente in me. Non è un mio feudo”.

L’Espresso: “Ha già un biglietto per Parigi?…”

C’è troppa consuetudine col potere?, gli chiedono: “È il nostro rischio: essere percepiti come il partito che sa gestire strategie e poltrone. Il Pd si è caricato grosse responsabilità per l’Italia, è stato al servizio delle istituzioni e ne ha pagato un prezzo molto alto. È senz’altro il nostro punto debole. Non scapperemo mai dalle responsabilità, ma non possiamo sacrificare ancora le nostre idee”. Ha già un biglietto per Parigi? “Mi concentro sul 25 settembre”.

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