Laura Boldrini attacca la Meloni: «Non è una femminista, quindi non è paladina delle donne»

3 Set 2022 20:01 - di Giorgio Sigona
laura boldrini

Non poteva mancare all’appello Laura Boldrini. La “pasionaria rossa che più rossa non si può” partecipa alla gara a chi la spara più grossa sulla Meloni. Un bel po’ di veleno, attacchi infondati e la presunzione di scrivere sulla lavagna i nomi dei buoni e dei cattivi. Naturalmente, la prima della lista dei cattivi è proprio la leader di FdI. La logica è sempre la stessa: o la si pensa come loro o si è un mostro. «Non credo», dice all’Adnkronos, «che il fatto che una donna diventi premier sia sufficiente a far dire che siamo di fronte a una conquista nel campo dei diritti delle donne». In sostanza, bisogna farle l’esame del sangue, capire se risponde all’identikit imposto dalla sinistra. Infatti la Boldrini aggiunge: «Bisogna vedere se quella leader è “femminista'”, se porta avanti le battaglie contro la discriminazione sessista e l’affermazione dei diritti delle donne in ogni ambito della società. E io sono convinta che Giorgia Meloni non sia quel tipo di donna».

Laura Boldrini e la nostalgia per il vecchio femminismo

La sentenza è già scritta. È necessario portare in tasca il patentino  del femminismo doc, di cui però non si conoscono bene i confini. Probabilmente è un ritorno a quel filone femminista che sfilava in corteo urlano “l’utero è mio e lo gestisco io”. Quindi, anche le parole positive di Hillary Clinton sull’ipotesi che dalle urne esca una donna premier sono fuori contesto. «Tutto dipende dalle idee che quella donna metterà in campo. E nel caso di Giorgia Meloni credo che siamo di fronte a chi considera il genere femminile innanzitutto per il ruolo di madre, all’interno del contesto familiare, nella sua espressione più tradizionale».

«Meloni non è una paladina delle donne»

Guai a pensare al ruolo della madre. O al “genitore 1 o 2”, come piace alla Boldrini. «Non mi sembra che Meloni sia la paladina di tutto quello che servirebbe per un reale avanzamento della condizione femminile, incluso la lotta agli stereotipi di genere». «Meloni», conclude Laura Boldrini, «non è una “femminista”. E io non credo che sarà premier, perché tanti sono ancora gli indecisi, milioni di elettori, quelli che non sanno cosa e se andare a votare. Abbiamo molto lavoro da fare. Li dobbiamo convincere a votare per una Italia democratica e progressista».

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