La rossa Toscana si tinge di blu, boom di Fdi e centrodestra primo. Il Pd di Letta, strapazzato, fatica

26 Set 2022 11:23 - di Bianca Conte
Pd Toscana

Anche la rossa Toscana si tinge di blu. Nella regione è la coalizione di centrodestra ad aver raccolto il numero più alto di voti: primo partito è Fratelli d’Italia, seguito dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle. E anche se gli esponenti di Fdi invocano cautela e si mostrano tranquilli, il dato emerso dalle urne della Regione storicamente presidiata dalla sinistra, è a dir poco clamoroso. Con il partito di Giorgia Meloni che arriva a prevalere sul Pd, e la coalizione di centrosinistra che fatica tanto ad affermarsi. Tanto che – scrive La Nazione dall’avamposto storicamente appannaggio dei dem – «a un terzo dello scrutinio Fdi era infatti in testa intorno al 26,1% con il Pd che all’alba aveva raggiunto il 26,5%. Per la prima volta alle politiche la Toscana vede prevalere il centrodestra. Con pochissime sezioni ancora da scrutinare, tranne poche eccezioni significative come la vittoria di Ilaria Cucchi nel collegio uninominale del Senato a Firenze… il centrodestra sfiora il 40%, il centrosinistra segue a distanza con poco più del 35%».

Svolta in Toscana, il Pd fatica, storico boom di Fdi: centrodestra primo

Il Pd esce strapazzato dallo scontro elettorale: in Toscana è la coalizione di centrodestra ad aver ottenuto il numero più alto di voti. Segue la coalizione di centrosinistra, poi M5S e Azione/Italia Viva. E allora, al Senato, con 3.933 sezioni scrutinate su 3.934, il centrodestra è in testa con il 38,56% (Fratelli d’Italia 25,93%, Lega 6,43%, Forza Italia 5,77%, Noi Moderati 0,44%). Segue il centrosinistra con il 33,86% (Pd 25,85%, Alleanza Verdi e Sinistra 4,73%, +Europa 2,9%, Impegno civico 0,39%. Il M5S è all’11,26%, il Terzo Polo al 9,33%). Mentre alla Camera, a scrutinio terminato, nella circoscrizione Toscana il centrodestra ha vinto con il 38,58%, seguito dalla coalizione di centrosinistra (34,64%), dal M5S (11,14%) e dal Terzo Polo (9,40%).

La guerra dei Rossi in Maremma vinta dall’esponente di Fdi

E se nel collegio del capoluogo toscano, per il Senato ha vinto il centrosinistra con il 40,08%, seguito dalla coalizione di centrodestra, dal Terzo Polo e dal M5S, il primo partito è il Pd con il 29,77% (stessa situazione per la Camera, con il partito guidato da Enrico Letta che nel collegio uninominale Toscana-U07 (Firenze) vince con il 42,06%), nella guerra dei Rossi” nel collegio uninominale di Grosseto-Siena della Camera Enrico, l’ex governatore Pd della Toscana cede a Fabrizio, vice sindaco del capoluogo della Maremma e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.

L’ex governatore della Toscana su Fb: «Le elezioni sono andate davvero male»

Dunque, in Parlamento andrà Fabrizio Rossi, 47 anni, avvocato, vice del sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Su Facebook il presidente della Regione, Enrico Rossi, per dieci anni commenta: «Le elezioni sono andate davvero male. Stravince la destra di Meloni e insieme a lei tutto il centrodestra. Molti non sono andati a votare: il 36%. Per il Pd è una catastrofe. Invece, risale il M5stelle. Quello che verrà deve essere il tempo dell’opposizione e della ricostruzione di una sinistra vera, democratica e sociale. A questa prospettiva continuerò a dare il mio contributo».

Il Pd soffre un po’ ovunque: specie al nord e nelle ex regioni rosse

Insomma, resta il fatto che il Pd targato Letta non ha convinto e motivato gli elettori a un voto. Non solo perché nel proporzionale ha ottenuto una quota di consenso modesta e ridimensionata anche rispetto agli ultimi precedenti renziani, ma anche perché ha perso molte sfide nei collegi uninominali in gioco, se non addirittura  favorevoli ai dem, soprattutto al nord e nelle ex regioni rosse. Non solo in Toscana, allora. Due esempi su tutti: a Sesto San Giovanni Isabella Rauti di Fdi ha battuto abbondantemente il dem Emanuele Fiano. In Lombardia Carlo Cottarelli ha perso ampiamente la sua corsa contro una candidata forte di Fratelli d’Italia come Daniela Santanché, in stato di grazia.

 

 

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