Il rapper italo senegalese WadeLeVrai: “Sì, mi esibirei a una manifestazione di destra. Che male c’è?”

17 Set 2022 17:55 - di Redazione
WadeLeVrai

“Perché no? Non c’è niente di male. Alla fine se non si condividono certi ideali non per forza bisogna andarci contro. Non condivido il tuo pensiero: punto e stop”. Sono queste le parole con cui il rapper italo-senegalese WadeLeVrai, nome d’arte di Wade Pape Matar, risponde all’Adnkronos alla domanda su una sua eventuale esibizione a una festa o manifestazione di destra.

Classe 2003, nato a Magenta ma cresciuto nel vicino paese di Corbetta, nel profondo hinterland milanese, Wade ha deciso di intraprendere il suo percorso musicale da poco meno di un anno. “Sono cresciuto – dice – con i pilastri su cui si poggia l’attuale scena musicale trap e urban in Italia come Sfera Ebbasta e Izi anche se mi ispiro a vari artisti della scena francese”.

La volontà di sperimentare, di giocare con suoni, parole e ritmi che rimbalzano tra Italia, Francia e il continente africano: sono questi gli elementi alla base della musica di WadeLeVrai. “Secondo me – sottolinea l’artista – c’è anche da imparare da quello che dico e scrivo perché nei miei pezzi ci sono cose che magari una persona occidentale non vive e nemmeno conosce, magari per paura. Si ha sempre timore per tutto quello che riguarda la cultura e, più in generale, il continente africano. A mio avviso si può invece imparare qualcosa di nuovo anche solo entrandoci in contatto”.

Il mix di questi suoni, atmosfere e ritmi così vicini e lontani dall’Italia sono alla base di ‘Mufasa’, il nuovo singolo del giovane artista italo-senegalese uscito lo scorso 29 luglio per Elektra Records/Warner Music Italy. Wade definisce la sua ultima fatica musicale come “un’entrata a gamba tesa. Assieme al mio produttore, abbiamo voluto fare un pezzo afro-banger con un ritornello capace di entrarti subito in testa e non mollarti più anche attraverso giochi di parole tra frasi in italiano e francese”.

Il testo del brano, oltre a mescolare il suo background di sonorità multiculturali, rappresenta la sua voglia di affermarsi come artista e come persona. “Come obiettivo, la prima cosa che voglio fare – dice Matar – è far smettere di lavorare i miei genitori. A essere sincero, non vedo la musica solo come uno sbocco per far soldi. Voglio sistemare la mia famiglia, aiutare gli altri anche attraverso la beneficenza”.

Origini umili, amicizie vere e un unico obiettivo: raccontare la propria realtà in maniera diversa dagli altri. “Utilizzo la lingua francese – sottolinea Wade – in maniera differente da molti altri artisti. Compongo anche intere frasi in francese, non limitandomi a inserire in una strofa una singola parola che, in quel momento, suona bene”.

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