Il giornalista Francesco Spadaccia muore dopo essersi sentito male mentre vegliava il cadavere dello zio

29 Set 2022 20:22 - di Monica Pucci

Tre giorni dopo lo storico leader radicale Gianfranco Spadaccia, scompare questa mattina il nipote, Francesco, di 31 anni, a causa di una trombosi. Il giovane si era sentito male martedì scorso, al Senato, proprio alla Camera ardente dello zio, allestita nella sala Nassirya. Erano subito intervenuti i medici di palazzo Madama, quindi Francesco era stato trasportato d’urgenza in ospedale e ricoverato. Oggi il decesso, confermato dal presidente di +Europa, Riccardo Magi, che ci dice: “è una tragedia immensa”.

Francesco Spadaccia era cresciuto con lo zio Gianfranco, leader radicale

Francesco, giornalista e avvocato, era molto legato allo zio, soprattutto dopo la morte, 5 anni fa, del padre e fratello di Gianfranco, Giorgio Spadaccia. Lo ricordano anche i Radicali italiani, sul proprio profilo Facebook: “Abbiamo appreso poche ore fa la terribile notizia della morte del giovane Francesco Spadaccia, radicale, figlio del radicale storico Giorgio Spadaccia e nipote di Gianfranco Spadaccia che ci ha lasciato solo pochi giorni fa. Una tragica e tremenda fatalità che ci ha lasciati sgomenti e ci unisce al dolore di chi, come noi, gli ha voluto bene e ha condiviso momenti di militanza”.
Francesco Spadaccia era laureato in Giurisprudenza e aveva svolto la pratica forense in uno studio legale.  Era socio della Federazione Italia dei diritti Umani, organizzazione che “promuove l’attuazione del Settimo Principio dell’Atto Finale di Helnsinki: ‘Rispetto dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali’. A dare la notizia la pagina social della FIDU. “È venuto a mancare questa notte, a soli 31 anni, il nostro socio ed il nostro amico Francesco Spadaccia. Il suo impegno ed il suo ricordo ci accompagneranno per sempre“, si legge.

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