Bandiere con falce e martello al comizio di Letta: “Autorizzate dal Pd”. FdI chiede una smentita (video)

24 Set 2022 15:13 - di Luisa Perri
bandiera rossa, falce e martello Pd

“Bandiere rosse con la falce e martello nella piazza del Popolo di Letta, autorizzate dai vertici del Partito Democratico per ammissione degli stessi militanti che le sventolano festanti. Il coordinatore regionale del Pd Astorre, smentisca di aver autorizzato a portare in piazza i simboli di una dittatura cruenta e sanguinaria che ha prodotto milioni di morti nel mondo. Conoscendo la tradizione democratica del collega Astorre, siamo certi che smentirà prontamente di aver permesso un tale sfregio e vorrà ribadire la sua posizione che lo ha visto storicamente e culturalmente agli antipodi delle posizioni che quelle bandiere rappresentano ed esprimono”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Il video che documenta le bandiere con falce e martello

Come documenta l’agenzia di stampa Dire, alcuni manifestanti sono scesi ieri in piazza del Popolo con la falce e martello e Che Guevara. Benigno e Paolo da Rignano Flaminio, nel Pd nonostante tutto. “Il Partito tiene, tiene“, giurano.

In piazza del Popolo anche i vecchi comunisti riconoscon: “Meloni non fa paura”

Sulla maglietta di Benigno una scritta eloquente. “Paura dei balconi, non dei barconi“. La Meloni, mette paura? “Macchè. È una moda…”, assicurano.

Magliette rosse mescolate ad abiti eleganti. Bandiere bianche e rosse e appunto anche quelle con falce e martello, come se non fosse mai caduto il Muro di Berlino. La piazza dem mescola popolo e ceto politico. Ma non ci sono troppi democristiani nel partito? “Ce so solo quelli”, ride Benigno.

Come riporta Il Messaggero, in piazza del Popolo il clima di ieri era particolarmente dimesso e rassegnato. Il quotidiano riferisce di «una sindrome apocalittica in molti dei presenti, che va da «Il fascismo torna a soli 100 anni dalla marcia su Roma» a «Ci espelleranno dall’Europa». Ma un politico di grande esperienza come Ugo Sposetti, uno di quei comunisti all’antica che non si lascia spaventare da nulla, gira tra la folla invitando i catastrofisti alla calma: “Compagni, non dovete mai aver paura della democrazia”».

 

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