Vergogna a Soverato, calci alla giovane nigeriana che chiede di essere pagata. Il video è virale
Una giovane nigeriana chiede di essere pagata per il suo lavoro di lavapiatti in un ristorante di Soverato Marina, nel Catanzarese, e viene presa a calci. Come ricostruisce l’Adnkronos, le immagini dell’aggressione, riprese da un telefonino, sono state postate nella pagina Facebook “Il pagamento? Poi vediamo, Osservatorio sullo sfruttamento in Calabria”, uno sportello d’aiuto per denunciare i soprusi e chiedere giustizia, anche legalmente.
Soverato, il video è diventato virale
Nel video, divenuto virale, la giovane lavoratrice, seduta, dice a quello che dovrebbe essere il suo datore di lavoro di non andarsene prima di ricevere quanto le spetta, lui per tutta la risposta le risponde “questa è casa mia” e poi parte con l’aggressione. Si sente una voce fuori campo, riporta l’agenzia, che allarma riguardo a una diretta Instagram, allora l’uomo tenta di rompere il telefonino.
Soverato, il commento al video
In un commento al video, scrive ancora l’Adnkronos, l’associazione riferisce che la ragazza, mamma di una bambina di 4 anni, è stata trasferita al pronto soccorso per le lesioni subite. «E’ stata dimessa oggi e sta bene», spiega. «Il locale non è nuovo a cose di questo tipo, anche l’anno scorso ha avuto gli stessi atteggiamenti con il figlio della signora del video – aggiunge l’associazione – La ragazza ha già un avvocato, gli abbiamo offerto assistenza sindacale per recuperare immediatamente le spettanze (poi l’iter penale per l’aggressione segue un’altra procedura)».
Gli accertamenti dei carabinieri
Come riporta il sito dell’Ansa, i carabinieri della Compagnia di Soverato hanno avviato accertamenti dopo che la giovane si è recata ieri in caserma e ha riferito di essere stata aggredita fisicamente dal datore di lavoro dopo avere chiesto di essere retribuita per le ore di lavoro effettuate. La donna, assunta come lavapiatti dal gestore di un lido, ha raccontato ai militari di essere stata aggredita e insultata dall’uomo. La ragazza non ha sporto denuncia.
Ferma condanna di Fipe-Confcommercio
Il video è diventato virale è ha suscitato indignazione. Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, esprime «piena disapprovazione e unanime condanna della categoria per quanto è stato riferito accadere in uno stabilimento balneare di Soverato, in Calabria, dove una giovane lavoratrice di origine nigeriana, che chiedeva informazioni sul pagamento della sua retribuzione, è stata insultata, intimidita e maltrattata dal titolare dell’attività stessa».
«Tutelare l’immagine e la reputazione di un’intera categoria»
Se le indagini delle Forze dell’ordine confermassero la dinamica dei fatti, proprio Fipe -la più grande rappresentanza del settore, firmataria del Contratto Collettivo del Lavoro più utilizzato dalla ristorazione e dai locali pubblici italiani- ha dichiarato che si costituirà parte civile nei confronti del gestore. «Si tratta certamente di un gesto simbolico di solidarietà verso una donna lesa nella sua dignità personale – si legge in una nota –, ma vuole essere anche un modo per tutelare la reputazione e l’immagine di un’intera categoria, che crede nel valore del lavoro, nell’equa retribuzione dei propri collaboratori e nella valorizzazione delle competenze e delle qualità dei propri dipendenti, come professionisti e come persone».