Raid israeliano a Gaza: ucciso un comandante della Jihad. Allerta speciale, attivato l’Iron Dome
Un leader della Jihad islamica, Tayasir Jabari, è stato ucciso e altre 15 persone sono state ferite in un raid aereo condotto dalle forze armate israeliane su Gaza. Lo riferiscono le Forze della Difesa israeliana. Che confermano l’operazione ‘Breaking Dawn’, che significa ‘l’arrivo di un nuovo giorno’, lanciata contro l’organizzazione estremista.
Raid israeliano su Gaza: ucciso un leader della Jihad
L’esercito israeliano spiega che sono stati colpiti diversi obiettivi della Jihad Islamica nel nord dell’enclave palestinese. Mentre agli israeliani che vivono vicino al confine è stato chiesto di ripararsi nei rifugi. Nel caso di lancio di razzi. L’Iron dome, il sistema di difesa missilistico, è stato schierato. Per coprire fino a 80 chilometri all’interno di Israele, quindi compresa Tel Aviv e Modin.
Sette morti e 40 feriti. Tra le vittime una bambina
Il ministero della sanità di Gaza per ora – secondo i media – parla di 7 morti e 40 feriti. Tra le vittime c’è anche una bambina di 5 anni. Sui social sono state diffuse le immagini della piccola vittima. Le forze della Difesa israeliana hanno invece detto che nel raid sono stati uccisi tra i dieci e i venti terroristi.
Israele non permetterà ai terroristi di minacciarci
Secondo le stesse fonti il bilancio è destinato a salire ulteriormente. “L’esercito ha colpito poco fa obiettivi della Jihad islamica a Gaza. Si tratta di un’operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza”. Lo ha detto il premier Yair Lapid. “Il governo di Israele non permetterà ai terroristi di minacciare cittadini. Chiunque cerchi di colpirci sappia che lo raggiungeremo”. Così il portavoce militare aggiungendo che “una allerta speciale” è stata dichiarata sul fronte interno del Paese.
Gli islamici: Tel Aviv è nel nostro mirino
“Tel Aviv e tutte le altre città israeliane sono nel nostro mirino”. Ha detto a sua volta il leader politico della Jihad islamica Ziad Nahaleh. Citato dalla radio pubblica israeliana. “In questa campagna non ci poniamo alcuna linea rossa. Tel Aviv sarà un nostro obiettivo. Colpiremo tutte le città degli occupanti. Nelle prossime ore essi vedranno la nostra reazione”.
Il tempo è scaduto, in un modo o nell’altro
“La situazione nel sud di Israele è tesa. Noi non cerchiamo un conflitto, ma non esiteremo a difendere i nostri cittadini, se necessario”. È questo il messaggio diretto oggi dal ministro della difesa Benny Gantz ai dirigenti di Gaza. Dopo le ripetute minacce giunte negli ultimi giorni dalla Jihad islamica di condurre attacchi contro Israele. “Ai nostri nemici, in particolare ai leader di Hamas e della Jihad islamica, voglio dire che il tempo è scaduto. Questa minaccia sarà rimossa, in un modo o in un altro”.
L’escalation con la cattura di a-Saadi
La escalation al confine fra Israele e Gaza si è creata quattro giorni fa in seguito alla cattura di Bassam a-Saadi, il capo della Jihad islamica in Cisgiordania. L’ala militare della sua organizzazione ha decretato lo stato di massima allerta fra i miliziani. E ha minacciato attacchi. Israele teme in particolare lanci di razzi anticarro da Gaza contro veicoli israeliani in transito ai bordi della Striscia. E ha chiuso al traffico diverse arterie ed un tratto della ferrovia.