Pomezia, reazione isterica del sindaco grillino, sfiduciato dagli ex M5S: “Ectoplasmi stile Pd”
Grillini contro grillini. A Pomezia è caduta l’ultima giunta del M5S del Lazio. Il 31 agosto, 13 consiglieri comunali di Pomezia hanno dato le dimissioni e il Movimento 5 Stelle è costretto a dire addio anche alla città del litorale romano che aveva trasformato nella propria capitale. Era il 10 giugno 2013 quando, eletto sindaco Fabio Fucci, i pentastellati issarono la propria bandiera sul municipio pometino. I grillini riuscirono a conquistare poi altri comuni, approdarono in Campidoglio con Virginia Raggi e nel 2018 diventarono la prima forza parlamentare. Lo sbriciolamento successivo è cosa nota. Nel Lazio era rimasta solo la roccaforte di Pomezia, ma ora anche quella è perduta e il sindaco Adriano Zuccalà, grillino, sarà costretto a cedere il posto a un commissario, in attesa di nuove elezioni.
Pomezia, psicodramma laziale: il sindaco sputa veleno sugli ex M5S
La reazione isterica dell’ormai ex sindaco è giunta inesorabile con il corredo di anatemi e insulti verso il suo ex mondo pentastellato che l’ha impallinato.”È bastato un gesto vigliacco, nelle segrete stanze di un notaio, da parte di persone che non sanno nemmeno cosa voglia dire rappresentare una città. Ectoplasmi della politica”. Roba grossa. Pomezia non sarà il centro del mondo ma quel che sta accadendo rende plasticamente i veleni e lo psicodramma che la consunzione del M5S lascia dietro di sé.
Pomezia, reazione isterica del sindaco con gli ex M5S: Ritornerete nel nulla
“I 4 ‘consiglieri’ eletti con i voti del Movimento 5 Stelle si lasciano colpevolmente strumentalizzare da un’opposizione che fino a ieri attaccavano a testa bassa”. Zuccalà Li definisce “senza una propria personalità politica, incapaci di comprendere le reali conseguenze delle loro azioni: accecati da egocentrismo e brama di apparire in vista delle prossime elezioni amministrative. Che li riporranno senza dubbio nel nulla politico dal quale provengono“. E’ un fiume in piena su Facebook il sindaco 5 Stelle di Pomezia Adriano Zuccalà, sfiduciato anche da quattro consiglieri ex M5S.
Volano parole grosse: cade l’ultima giunta M5S del Lazio
“Servi dell’ambizione” definisce i 4 transfughi: Silvio Piumarta, Marco De Zanni, Iolanda Mercuri e Zaira Conficconi. “Queste persone, dopo aver avvelenato per anni il Movimento 5 Stelle, ne rimarranno fuori per sempre… loro torneranno invisibili, com’erano prima di questi 15 minuti di notorietà”. A metà tra reazione isterica e tragedia shakespeariana l’oramai ex sindaco riceve la solidarietà del Gruppo consiliare capitolino.
“Funesto metodo Pd”
Atre parole grosse: “Spiace sottolineare come una (ex) parte del Movimento 5 Stelle abbia deciso di aderire al funesto metodo PD: ovvero sfiducia dal notaio e passa la paura: se non ci fossero stati infatti i quattro dissidenti non avrebbero mai raggiunto il numero per la sfiducia. Che dire: complimenti a lorsignori! Hanno rimarcato, qualora ce ne fosse stato bisogno, la loro piena inaffidabilità”. Così in una nota il gruppo capitolino M5S.
Fucci (ex sindaco grillino): lo dico da ex, il M5S non può governare nulla”
Arriva poi la nota dell’ex sindaco Fucci a dare manforte al sindaco “trombato” dafku ex grillini. All’Adnkronos Fabio Fucci ha detto che quanto accaduto “afferma un principio ormai noto ai più: il Movimento 5 Stelle è inadatto al governo ed è inaffidabile. Lo dico da ex 5 Stelle, da persona che conosce bene le dinamiche interne ma lo vede anche un osservatore esterno. I due governi in cui ha governato il M5S sono caduti; le amministrazioni di cui ha fatto parte sono cadute, a Roma e a Torino i sindaci sono stati bocciati: è evidente che questa forza politica è destinata a rimanere all’opposizione”.