Poliziotti con la testa di maiale. “Frah Quintale e Fedez chiedano scusa alle forze dell’ordine”
“Il fotomontaggio che ritrae alcuni poliziotti col volto coperto da maschere di maiale sul post di instagram di Frah Quintale, dopo il concerto di Catania, lo trovo disgustoso e deplorevole e che auspico venga giudicato e punito per come merita”. Lo dichiara in una nota Urania Papatheu, senatrice di Forza Italia.
“Offendere i nostri servitori dello Stato che rischiano la vita per proteggerci e garantire l’ordine pubblico richiama pure il noto cantante Fedez che nel testo della sua canzone usa questa espressione ‘Tu come li chiami’ definisce i rappresentanti delle forze dell’ordine ‘infami figli dei cani’ e Fedez conta milioni di followers e come personaggio pubblico ha delle precise responsabilità oggi più di ieri come artista ma anche e soprattutto come padre”.
“Fedez e Frah Quintale dovrebbero scusarsi pubblicamente per testi o foto che si commentano da soli e a loro dico che i cattivi influencer sono peggio dei cattivi politici. Auspico – aggiunge – e chiedo a Fedez e a Frah Quintale che usino il loro potere mediatico per spiegare ai giovani invece il valore del rispetto verso uomini e donne che vestono una divisa rischiando la vita per proteggere anche persone come loro che non meritano nessun rispetto”.
“In un momento storico in cui la percezione di sicurezza dei cittadini è quasi ai minimi storici e in cui aumentano i reati di strada, soprattutto nelle grandi città, è fondamentale far sentire la presenza dello Stato. E con l’occasione voglio ricordare che Forza Italia da sempre si è battuta per le forze dell’ordine e che personalmente ringrazio per l’ottimo lavoro svolto malgrado le carenze dello Stato”, conclude Papatheu.
La protesta dei sindacati di polizia contro Frah Quintale
Ancora più duro il commento di Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia Mosap. “Sicuramente non brilla per originalità il sedicente artista Frah Quintale che dipinge i Poliziotti come maiali, alla stregua di Gianna Nannini che in un video musicale rappresentò il corpo alla stessa maniera. Intanto è già Pronta la querela per questo soggetto. Viva la libertà artistica, ma a tutto c’è un limite. Non si può chiamare maiale chi ogni giorno rischia la vita per strada”. ”Quelli che lui chiama maiali sono gli stessi che garantiscono anche la sua sicurezza. Sono padri e madri di famiglia che non meritano di essere sbeffeggiati in questo modo”.
“Che pena continuare ad assistere al vecchio, trito e ritrito espediente di voler sembrare ‘bambini cattivelli’ offendendo ‘i più grandi’, da parte di artisti che temono di non valere abbastanza da affermarsi con la propria arte”, attacca invece Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato. “Ormai l’obsoleta ‘comparsata’ del finto rivoluzionario che se la prende con gli sbirri è davvero insopportabile, banale quanto superficiale. La sicurezza, piuttosto – dichiara Mazzetti – è una cosa molto seria”.