“Letta è una figurina, lo burlano come a scuola”. Anche il comico Vergassola boccia il leader Pd

11 Ago 2022 15:04 - di Lucio Meo

Il comico professionista boccia il comico dilettante, Dario Vergassola demolisce Enrico Letta con ironia ma con un giudizio lapidario: “Ormai è una figurina, si burlano di lui come a scuola. Detto da un satiro che si professa di sinistra è un giudizio pesante, che forse non oserà ripetere in Rai o da Fazio ma che dà il quadro esatto della confusione che regna su quel fronte. Dario Vergassola, in una lunga intervista alla Stampa, ne ha per tutti, sia chiaro. Ma quando gli chiedono della destra ammette: “Io non la voterei, ma il mio problema, per me che sono di sinistra, è la sinistra…”.

Gelmini e Brunetta nel mirino

Vergassola demolisce i politici in toto ma è col Pd che ha il dente avvelenato. “Ci siamo turati tutto il turabile. Ma manderemo giù anche questo boccone. Anche se qualcuno mi deve spiegare perché uno del Pd deve votare Brunetta o la Gelmini”.

«Mi paiono tutti pazzi. Vai in una sezione del Pd e potresti trovare i ritratti di Brunetta o Gelmini di fianco a Berlinguer e al Che… Per strane strade carsiche ritrovarli a sinistra… È l’estate più pazza di sempre: la più arida, con il Piave che pare un canyon, i ghiacciai che si sgretolano, i campi gialli come in un film western. I missili che volano su Taiwan e su Kiev. I mercantili con il grano scortati da navi da guerra. È in corso una specie di piccola Apocalisse. Spero solo, che non si arrivi, tra qualche tempo, a rimpiangerla…».

Le ironie sul vecchio Angelo Bonelli

Il comico ligure si dichiara ambientalista, però… «Voterei sempre e solo ecologista. I verdi vincono in tanti Paesi. I ragazzi di Friday for Future e Greta si fanno sentire. E in Italia i Verdi non arrivano al 2%. Non capisco. Oppure sì: qualcosa non va nella classe dirigente. Forse Angelo Bonelli (con tutto l’affetto e il rispetto) dovrebbe lasciare agli under 30 e il partito essere riformato».

Vergassola ne ha anche per Calenda: «Avrebbe bisogno di una seduta psicanalitica che lo aiuti a mettere ordine tra le sue varie personalità. E invece eccolo con Renzi, un altro che dovrebbe andare dallo psicologo, che lo aiuti a contenere il suo ego. Stia attento a non esagerare: gli dei puniscono… Si sono talmente tanto arrampicati sugli specchi per dimostrare tutto e il suo contrario, che ormai quegli specchi sono segnati e ruvidi: percorribili senza fatica».

Vergassola e l’ironia su Draghi ed Enrico Letta

L’agenda Draghi? «È come il Manuale delle Giovani Marmotte: tutti ne parlano, ma esiste o no? Letta? È una figurina. Lo burlano come a scuola». E le destre? «Berlusconi non si capisce come ce la faccia sempre. Salvini con un crocefisso in una mano e un mojito nell’altra, mi fa paura. Di Maio almeno prima vendeva le bibite. Quanto a Meloni: si disincrosterà mai di certi retaggi politici? E comunque, per me il problema non è la destra. Non la voto e il mio giudizio è implicito. Il problema l’ho con la mia area di appartenenza, che sarebbe a sinistra: è lei che giudico e critico. Come è possibile che a Spezia votino a destra i quartieri operai e degli extracomunitari?».

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