Letta cerca di provocare Tremonti. Che replica e lo mette al tappeto con una battuta

26 Ago 2022 12:20 - di Franco Bianchini
letta tremonti

Letta cerca di punzecchiare Tremonti e Tremonti lo mette ko con una battuta. Un botta e risposta rapido, quello tra il leader del Pd e l’ex ministro dell’Economia. «Vorrei chiedere a Tremonti: chi gliel’ha fatto fare di rimettersi in pista?». Questa la domanda che Letta, in collegamento dalla festa dell’Unità di Bologna al Tg2post, ha voluto rivolgere al successivo ospite, Giulio Tremonti.

Letta fa l’ironico, Tremonti replica

«Chi me l’ha fatto fare? Rispondo anche io come Letta, “passione e interesse per l’Italia” mi hanno spinto». Una replica “elegante” che ha zittito il capo dei dem. «Auguro molta buona fortuna a tutti e due». Poi il discorso cade sui temi politici. Domani cosa farebbe al governo sul fronte dell’energia? «Non so se andrò al governo», ha affermato Tremonti. «Ma farei quello che non ha fatto il governo in questi ultimi mesi, che ha considerato poco l’emergenza dell’energia».

«Non ho capito se il governo c’è»

«Il governo forse esiste ancora, credo che in base alla Costituzione abbia il potere e il dovere di agire. Il governo deve intervenire sull’energia. Lo ripeto, non ho capito se c’è o meno, perché va in giro per l’Italia autocelebrandosi per quello che ha fatto». Ma «sarebbe interessante sentire anche quello che non ha fatto e che dovrebbe fare domani. Come togliere, per esempio, l’Iva e le accise sulla benzina. In questo momento ci guadagnano Putin, il governo e la speculazione…».

Non solo Letta, Tremonti: «L’Italia non ha problemi con l’Europa»

Precedentemente, a “Controcorrente”, Tremonti aveva già replicato indirettamente a un’altra sortita di Letta. «Un grande paese come l’Italia non ha problemi di rapporto con l’Europa, di gradimento o non di gradimento da parte dell’Europa del voto degli italiani. Lo considero fuori da ogni categoria democratica». E ancora: «Troppo tardi per mettere il tetto al prezzo del gas, se il governo non applica le imposte quantomeno su alcune voci, forse è la soluzione migliore, da subito ex ante, non ex post. È un momento in cui si rinuncia alle imposte, accise e Iva, almeno per i più poveri, per evitare una crisi sociale devastante».

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