Emis Killa: «Siamo governati da ladri». E sulla sicurezza: «Ci vogliono le manganellate»

22 Ago 2022 11:33 - di Roberto Mariotti
emis killa

Emis Killa controcorrente. Anzi, di più. Dice cose che a sinistra danno un fastidio enorme. Parla del fisco, laddove Pd e compagni sono famosi per aver stangato gli italiani ogni qualvolta sono andati al governo. Parla di sicurezza, senza la paura di essere etichettato come un borghesuccio. E chiede il pugno di ferro, altra cosa che fa inorridire la sinistra. Certo, il rapper dice quel che pensa di getto, non certo per schierarsi. Però è di per sé una notizia che Emis Killa abbia un atteggiamento completamente diverso dai suoi “colleghi” del rap, che negli ultimi tempi hanno dato pessime prove nel vivere civile

Emis Killa contro le tasse

Il rapper ha inveito su Twitter contro lo Stato italiano per le imposte, che in Italia non sono eque. «Ogni anno in questo periodo si pagano le tasse e mi ricordo di quanto questo Paese sia governato da dei ladri. Lo Stato è mio socio al 50% (anche più). E in cambio mi offre un panino di me***. A me e a tutti voi. Prima o poi mi levo dal ca***. Giuro su mia madre». «Stai dando a chi ha di meno: sanità gratis, scuole gratis etc. Basta lamentarsi, soprattutto da parte di chi ha di più», continua. «Questo deve essere uno di quelli che non fanno un ca***».

«La sera è pericoloso passeggiare sul lungomare»

Un altro tema bollente è quello della sicurezza. Emis si sofferma su Riccione. Lì il divertimento è finito, non è più una città in cui i giovani possono passare ore serene. «Tanto per rimanere in temaۘ», scrive su Twitter, «Riccione è diventata Marsiglia comunque. Una volta i giovani andavamo li a divertirsi, le famiglie anche. Ora dopo le 18, se sei un bravo ragazzo devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare. Le manganellate nelle ginocchia ci vogliono, conclude il rapper.

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