Elezioni, nel delirio di simboli e liste spunta di tutto: dalla ghigliottina a Pinocchio. Le curiosità

12 Ago 2022 17:07 - di Chiara Volpi
simboli elezioni 2022

Simboli e… variazioni sul tema. tante variazioni e divagazioni sul tema… Addio la certezza di non sbagliare con i vecchi scudi crociati, fiamme tricolori, falci e martelli e garofani cari ai socialisti dell’era Craxi: oggi, lo sbarramento al 3% ha indotto partiti e partitini a fondersi in liste uniche per inseguire il sogno – per molti una chimera – di una spicciolata di seggi in Parlamento, condizionando la scelta iconografica dei simboli e una loro variegata proliferazione che sembra aver scatenato la più febbrile fantasia iconologica. E allora, via a loghi e immagini fantasiose che, dagli emblema matrioska, ai cerchi concentrici che rimandano ad altre icone, alla fine si somigliano un po’ tutti. Almeno nel caos di rimandi e di evocazioni più o meno dirette…

Elezioni, proliferano liste, simboli e partitini. E spunta di tutto un po’

Da oggi entra nel vivo la corsa elettorale verso l’appuntamento con le elezioni politiche 2022 in programma il 25 settembre. Dalle 8 di oggi 12 agosto alle 16 di domenica 14 (tra il 44/mo e il 42/mo giorno antecedente a quello previsto per il voto), è possibile depositare i simboli dei partiti con il relativo statuto. O, in mancanza, con l’indicazione degli organi del partito, della loro composizione e delle relative attribuzioni. Contestualmente andrà effettuata l’eventuale dichiarazione di collegamento tra i partiti che dovrà essere reciproca e andrà depositato il programma elettorale, con l’indicazione del capo della forza politica.

Un profluvio di proposte scatena la grafica politica

Sono oltre 30 i simboli già resi noti: per il centrodestra i tre partiti principali Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, ognuno con il proprio simbolo. Poi ci sono il Pd, mentre non è ancora chiaro se il Movimento 5 stelle inserirà il nome di Giuseppe Conte nel simbolo. Il vero delirio, però, prende forma quando si guarda alle altre liste, quelle più piccole. Quelle che rimandano a simboli dei partiti sempre più ridotti, fino al punto di diventare indistinguibili.

Elezioni e simboli: dalla ghigliottina a Pinocchio, tutte le “curiosità”

Così, tra creatività grafica e grammatica politica, gli addetti ai lavori provano a sbizzarrirsi. Forse anche troppo. E nel tentativo di qualificarsi e proporsi originalmente in modo da distinguersi, finiscono per affollare il campo e generare confusione. Ma tant’è: e allora, da una ghigliottina nel simbolo di Panzironi al gatto stilizzato in quello della lista Naturalismo, sono tante le immagini “curiose” utilizzate nei contrassegni politici depositati al Viminale.

Dai Gilet Arancioni a Sara Cunial…

Così, da una stravaganza all’altra, la “I” di Vita, la lista della deputata Sara Cunial, è la forma stilizzata di un corpo femminile le cui gambe sono a forma di radici e le braccia di rami di un albero. Mentre nel simbolo del generale Antonio Pappalardo si può leggere: “Gilet Arancioni”, sotto “Antonio Pappalardo”, e le lettere Uci, ovvero Unione Cattolica Italiana, “Angelo Presutti” e la scritta: “Si cambia musica”.

Elezioni, tra i simboli in lizza anche il Sacro Romano Impero

E non è tutto. In u  profluvio di cuore e bandiere, emblemi e blasoni, succede anche che nel partito Unione Nazionale italiana si veda la bandiera tricolore a forma di cuore e all’interno l’Italia. E ancora: nella lista Free vediamo comparire un uomo stilizzato nell’atto di dare un calcio a una testa di Pinocchio, mentre nella lista Movimento Poeti d’Azione si vede da una parte della scritta una spada e d’altra una penna.

Appello al voto “ecumenico”…

Basta così? Diranno i più…  Nemmeno per sogno. Ed ecco spuntare tra i tanti protagonisti pronti a scendere in campo gli alfieri dei contrari alle armi, a favore della pace e della cristianità: sono i punti cardine di alcuni partiti oggi al Viminale per consegnare il proprio simbolo elettorale. Tra questi il Movimento dei Gilet Arancioni e il Sacro Romano Impero Cattolico. «Siamo un partito per la fratellanza e per la pace. Il nostro riferimento è il Cristo ma ci rivolgiamo anche agli atei e ai laici. Siamo contro l’invio di armi in Ucraina e contro tutte le guerre».  Lo ha detto la fondatrice del Sacro Romano Impero Cattolico Mirella Cece nel suo ecumenico appello al voto e col suo riassunto nel nome e nel simbolo che ne rappresenta le universali istanze…

Spazio anche la partito della follia pur di andare contro-corrente…

A corredo di tutto di più non poteva mancare allora la “follia creativa” come metodo politico. A proporla è Giuseppe Cirillo, leader del Partito della Follia, tra i tanti rappresentanti di lista in fila davanti al Viminale per il deposito dei simboli. «Vogliamo una multa per i politici che sbagliano, vogliamo le elezioni di metà mandato come verifica dell’operato del loro. Stiamo raccogliendo le firme e entro la settimana le dovremmo raccogliere tutte». Come a dire che anche con la follia si va contro-corrente. Ma l’approdo è davvero garantito?

 

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