Vaiolo delle scimmie, gli esperti: «Diffusione preoccupante, intervenire con urgenza»
Esperti italiani d’accordo sul vaiolo delle scimmie: c’è stata una sottovalutazione e ora «è urgente intervenire». A rilanciare l’avvertimento sono oggi Ilaria Capua e Matteo Bassetti, entrambi segnalando sui propri social che numeri assoluti e velocità del contagio sono preoccupanti. Dunque, ben venga la decisone dell’Oms di designare il monkeypox come «emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale».
Capua: «Contro il vaiolo delle scimmie serve una strategia condivisa»
L’infezione da vaiolo delle scimmie «è all’inizio di un percorso di diffusione inatteso e preoccupante», ha spiegato Capua, sottolineando che «è urgente intervenire, perché non andrà via da solo e i casi continuano a crescere». I 16mila casi segnalati nel mondo «sono tanti», ha proseguito la virologa, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, avvertendo che questo virus «bisogna tenerlo sotto controllo» e che serve una strategia condivisa, perché «non si può affrontare un’emergenza del genere pensando di gestirsela ognuno a modo suo».
La diffusione tra «uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini»
La malattia, ha spiegato, «si sta diffondendo in alcune comunità di uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini» e «questa esplosione che il contagio attraverso la trasmissione sessuale è qualcosa che non era stata messa bene a fuoco: nel 2008 ci sono stati dei casi negli Stati Uniti, ma meno di 10». Ora, invece, l’infezione «la si sta studiando, si sta cercando di capire come mai si diffonda all’interno di alcune comunità».
Bassetti: «Vaccinare i soggetti più a rischio»
È stato poi Matteo Bassetti a ricordare con «1.700 casi in un solo giorno» nel mondo, l’epidemia di vaiolo delle scimmie ha toccato nelle scorse ore il record di diagnosi. Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova ha quindi sottolineato che «i dati epidemiologici dicono che i casi riguardano prioritariamente una popolazione abbastanza ristretta: maschi, tra i 20 e i 40 anni, che si sono contagiati preferenzialmente per via sessuale o per contatto diretto». «È urgente raccomandare la vaccinazione e altri provvedimenti preventivi a queste persone», ha ribadito, rilanciando il suo appello dei giorni scorsi.