Twitter, Elon Musk ritira l’offerta: «Mancano i dati sui profili fake». Crollo in borsa del social
La notizia è stata ufficializzata: Elon Musk ha ritirato la sua offerta per l’acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari. La decisione è stata motivata con il fatto che il social ha fornito «informazioni insufficienti», in particolare rispetto al numero di account falsi presenti sul social. Musk già in passato aveva sollevato pesanti dubbi sulle cifre fornite dalla piattaforma, le sue dichiarazioni, però, era state lette come un tentativo di spuntare un prezzo migliore, facendo abbassare le azioni di Twitter. Circostanza che si è verificata anche in questo frangente: l’annuncio del ritiro dell’offerta ha fatto perdere al titolo circa il 9%.
La comunicazione degli avvocati di Elon Musk a Twitter
Secondo quanto comunicato dagli avvocati di Musk alla Securities and Exchange Commission, l’ente federale statunitense di vigilanza sulla borsa, Twitter non ha fornito dati necessari per verificare i numeri degli account falsi, non rispettando quindi il contratto e consentendo il ritiro dell’offerta. Già nella serata di ieri la rete americana Cnbc, specializzata in notizie economiche, aveva dato conto di una lettera inviata dal legale di Musk al Chief legal officer di Twitter. Nella missiva, l’avvocato di Skadden Arps Mike Ringler denunciava che «Twitter non ha rispettato i suoi obblighi contrattuali», non avendo fornito a Musk le informazioni commerciali rilevanti che aveva richiesto.
La motivazione del passo indietro
Lo stesso Musk aveva precedentemente affermato di voler valutare le affermazioni di Twitter secondo cui circa il 5% dei suoi utenti attivi giornalieri monetizzabili (mDAU) sono account di spam. «Twitter ha mancato o rifiutato di fornire queste informazioni», ha spiegato Ringler, aggiungendo che «a volte Twitter ha ignorato le richieste del signor Musk, a volte le ha respinte per motivi che sembrano ingiustificati» o ha fornito «informazioni incomplete o inutilizzabili».