Sanzioni, niente Ikea? Mosca ora mette al lavoro i carcerati degli Urali per costruire mobili
Mosca mette all’opera i carcerati come antidoto alle sanzioni dell’odiato Occidente. Se l’Ikea ha lasciato la Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina e delle sanzioni, a costruire mobili a prezzi popolari ci penseranno i carcerati. Proprio così. Compagnie statali e municipali hanno firmato un contratto da 600 milioni di rubli (10 milioni di dollari) con le colonie penali della regione degli Urali per la produzione di mobili. La notizia è riportata dal quotidiano locale Oblastnaya Gazeta e rilanciata da Moscow Times.
Mosca farà lavorare i detenuti al posto dell’Ikea
“Le colonie penali potrebbero prendere il posto dell’Ikea. Se paragoniamo i mobili, la qualità è migliore e i prezzi sono più bassi”, ha dichiarato Ivan Sharkov, capo del programma di lavoro per i carcerati della regione di Sverdlosk. Il colosso svedese dei mobili è una delle centinaia di società occidentali che hanno chiuso i battenti in Russia. Nel quadro delle sanzioni occidentali per l’attacco all’Ucraina. Le autorità russe hanno recentemente esteso i programmi di lavoro nelle carceri. Anche per far fronte a una carenza di forza lavoro, scrive Moscow Times. Ricordando che a febbraio il servizio carcerario federale aveva annunciato la creazione di centri correzionali. Per persone alla prima condanna o responsabili di reati minori. Allora era stata negata l’intenzione di voler ricostruire i campi di lavoro del sistema dei gulag di era sovietica.
“Non saranno dei gulag, avranno condizioni nuove e decenti”, aveva assicurato l’allora capo del sistema carcerario, Alexander Kalashnikov. In una recente fiera a Yekaterinburg, negli Urali, sono stati messi in vendita beni per 3,5 milioni di rubli (58mila dollari). Prodotti in 30 istituti carcerari di sette regioni russe. Non è chiaro tuttavia quali siano le condizioni di lavoro imposte ai carcerati.