Pagamenti col Pos: obbligo o multe. Commercianti furiosi: è il colpo di grazia, danneggia noi, ingrassa le banche

2 Lug 2022 12:08 - di Hoara Borselli
Pos

Non c’è pace per i nostri commercianti. Invece di mettere in campo politiche che possano concretamente aiutare un settore che esce devastato da questi due anni pandemici, gli si è inflitto l’ennesimo colpo di grazia. Di cosa si tratta? Dal 30 Giugno sono diventate effettive le sanzioni per tutti gli esercenti che non accettano pagamenti con il Pos. Lo ha stabilito il decreto legge n.36 entrato in vigore due mesi fa. Le multe partiranno da un fisso di 30 euro da sommare al 4 per cento della transazione negata. La nuova norma non risparmia i professionisti, quindi, avvocati, medici, commercialisti e notai, dovranno dotarsi di un sistema per i pagamenti elettronici. Grazie alla tracciabilità della moneta elettronica c’è chi pensa che si combatta l’evasione fiscale. Lo scontrino negato di un caffè, di un pantalone o di un mazzo di fiori, veramente risolverà la piaga del sommerso?

L’obbligo del Pos: colpo di grazia ai commercianti

Sono anni che la sinistra ci ripete che i commercianti, i privati, sono “ladri” per definizione. E come tali devono essere, vessati, controllati e multati. Forti con i deboli e deboli con i veri delinquenti, diciamo noi. Che non sono certo da ricercare fra i panettieri, gli artigiani o i calzolai. Il vero paradosso è che stiamo regalando a pioggia miliardi, grazie a quella paghetta di Stato chiamata Reddito di cittadinanza e si cerca di compensare, di far cassetta, sottraendo denaro ai commercianti? Ci sono mafiosi, pregiudicati, irregolari, che ogni fine mese ci rubano i soldi nel silenzio-assenso di un governo connivente e i controlli vengono piazzati sull’uscio delle botteghe?

Pos, commercianti in rivolta: «Mi conviene la multa che pagare ogni volta le commissioni»

Prevedibili le proteste degli esercenti che a poche ore dall’entrata in vigore del provvedimento, hanno fatto sentire la loro voce: «Non posso permettere a un cliente di pagare un limone con la carta. Ci rimetto e non ne ho intenzione», lamenta un ambulante del mercato di Porta Palazzo a Torino, intervistato da La Stampa. Per utilizzare il bancomat, aggiunge, «la spesa dev’essere almeno superiore ai cinque euro. Mi conviene prendere una multa che pagare ogni volta le commissioni». A Bologna, da un sondaggio, emerge che tre commercianti su dieci abbiano deciso di rifiutare il pagamento elettronico. «Sono stufo di lavorare per ingrassare le banche», è il grido di dolore di un autista milanese che dice di aver finito «il rotolino di carta per stampare la ricevuta».

Obbligo del Pos: non farà altro che gonfiare le tasche delle banche…

Il vero problema è che la maggior parte di coloro che oggi si dicono contrari a questo provvedimento, non lamentano la modalità di pagamento, bensì i costi di commissione che dovranno affrontare. La cosa assurda è che questo cambio di rotta non farà altro che gonfiare le tasche delle banche e svuotare quelle dei commercianti. Va bene che a capo di questo governo sia stato messo il banchiere per antonomasia e, come si dice, “il primo amore non si scorda mai”… Però così ci sembra davvero eccessivo. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sulla sua pagina Instagram scrive: «L’Italia è diventato il Paese degli obblighi e delle coercizioni». E aggiunge poi: «Le imprese saranno costrette a ribaltare il costo sui clienti. Gli unici a guadagnarci sono i gestori della moneta elettronica. Semplicemente vergognoso». Come darle torto!

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