Ombre rosse sui No tav, la denuncia dei funzionari di polizia: “Dietro ai violenti ambienti politici”
“Anche ieri, come spesso accade nei mesi estivi, l’ala estremista del movimento no tav invia contro le Forze dell’Ordine i propri black bloc, autentici professionisti del disordine, che lanciano contro la polizia oltre alle pietre, bombe carta e materiale esplodente, per tessere la loro tela fatta di manipolazioni e strumentalizzazioni. Assediare un cantiere non è un fatto banale, come dichiara la leadership del movimento no tav, aggredire gli agenti di polizia ferendone 14 sono fatti costituenti reati. Sarà opportuno che la magistratura faccia luce sugli opachi rapporti che intercorrono tra certi ambienti politici ed i black bloc no tav, per verificare se vi siano elementi di partecipazione esterna che sostengono attraverso varie forme i violenti e le loro azioni o le istighino”. Così in una nota il segretario nazionale, Letizia Enzo, dell’associazione nazionale funzionari di polizia dopo gli scontri di ieri in Val di Susa.
Conestà (Mosap): “Individuare i mandanti degli assalti”
“Inutili le giustificazioni dei No Tav, che per l’ennesima volta, insieme agli antagonisti di Askatasuna, tentano di fare passare una vera e propria retata criminale contro le forze dell’ordine, come una legittima manifestazione. Dove c’è violenza c’è crimine e il crimine va punito”. Lo dichiara Fabio Conestà segretario generale del Movimento sindacale autonomo di polizia (Mosap), a proposito di quanto accaduto ieri in Val di Susa, nel Torinese “Ben 12 colleghi, a cui giunge tutta la nostra solidarietà – prosegue – sono stati feriti dal lancio di oggetti, in cui sono stati coinvolti anche bambini. Un momento diseducativo e un messaggio sbagliatissimo, per il quale mi auguro intervengano i servizi sociali. La polizia impegnata durante le manifestazioni – spiega Conestà – ha il compito di garantire ordine e sicurezza e non la repressione. Ancora una volta il centro sociale di Askatasuna a capo dell’assalto, si è rivelato sovversivo e contro la legge. L’auspicio – conclude il sindacalista – è che gli autori e i mandanti siano individuati e puniti, perché colpire chi rappresenta lo Stato è un atto grave e criminale”.
14 agenti feriti, chi c’è dietro gli attacchi al cantiere in Val di Susa
E’ stato di 14 feriti fra le forze dell’ordine il bilancio della manifestazione No Tav in Val di Susa, come riferisce la Questura di Torino. Le azioni dei manifestanti si sono concretizzate contro il cantiere San Didero e le forze di Polizia che lo presidiavano. Gli agenti hanno impedito che gli antagonisti entrassero nel cantiere, con un bilancio di quattordici feriti, tutti con lesioni causate dal lancio di ordigni e oggetti contundenti.
Nelle fasi più violente dell’azione dei manifestanti si è sprigionato un incendio ai margini della carreggiata autostradale, causato con ogni probabilità dai petardi lanciati contro le forze di Polizia, che è stato domato dagli agenti mediante l’utilizzo degli idranti prima che potesse causare ulteriori danni. Sono state inoltre avviate subito le procedure di bonifica del tratto autostradale, mediante l’intervento del Nucleo Artificieri e del personale della Sitaf, al fine di liberare il manto da eventuali ordigni inesplosi – fanno sapere dalla questura – e permettere al più presto il ripristino della viabilità mediante la rimozione dei tronchi, bottiglie di vetro e tutto il materiale che può rappresentare un pericolo per gli utenti”.
Montaruli e Marrone: “Un attacco No tav annunciato”
“L’ennesimo attacco No Tav era assolutamente prevedibile. Nelle ore scorse avevamo chiesto chiarimenti sulle autorizzazioni e sponsorizzazioni sulle iniziative che si stanno svolgendo in questi giorni. Lo Stato non si faccia umiliare”. Così, in una nota, la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che proseguono: “dal Ministero qualcuno dica quali provvedimenti immediati si pensa di attuare per evitare una escalation di violenza che fa leva su episodi continui di beffa nei confronti dello Stato. La nostra solidarietà va alle forze dell’ordine. La Val Susa non può continuare ad essere teatro di episodi quale quello odierno, l’ennesimo di una lunga lista con la complicità di alcuni irresponsabili”, concludono.