Lo show di Letta, aspirante front runner. “Queste elezioni sono per noi un tappone dolomitico”
“Sono determinatissimo e focalizzato sull’obiettivo”. Così Enrico Letta, perdente su tutti i fronti, davanti ai cronisti. Il campo largo è naufragato prima ancora di nascere, il governo di superMario è precipitato ma il segretario del Nazareno gioca a fare l’atleta di lungo corso. In assenza di strategie, alle prese con il rompicapo delle alleanze (Calenda ha già alzato il prezzo) non fa che sfoderare formule, rigorosamente in inglese, e metafore sportive.
Letta: le elezioni? Per noi un tappone dolomitico
Alla presentazione del libro di Gianni Cuperlo Rinascimento europeo a Montecitorio, sfodera una grande tempra- “Queste elezioni – dice Letta – sono per noi un tappone dolomitico. Tutto in salita, incredibilmente affascinante ma anche incredibilmente difficile. E io voglio metterci, oltre alla determinazione, anche una certa ‘scientificità’. Un po’ di fumo negli occhi non guasta. Metodo scientifico, dunque per il front runner. Che consiste anche nell’impostare una giusta strategia che tenga conto della legge elettorale. “Senza lasciare nulla al caso”. Quindi si sofferma sul sistema elettorale. E si consola. “Questa legge elettorale una maggioranza la darà, il risultato sarà chiaro: o sole o luna. Non ci sarà una terza strada. La legge elettorale fa vincere gli uni o gli altri”. È il refrain di queste ore. Radicalizzare lo scontro: o con noi, il bene assoluto, o con i pericolosi sovranisti- fascisti che porteranno l’Italia nel baratro.
La sinistra siamo noi, il Partito democratico
“Dov’è la sinistra in Italia? La risposta è semplice: la sinistra è il Partito democratico. Noi abbiamo l’ambizione di essere il più grande partito ambientalista d’Europa. E di dare delle risposte forti a chi vuole un futuro di progresso. Il nostro programma si chiamerà ‘Italia 2027’. Noi vogliamo raccontare subito quale è l’idea di Italia nel 2027 che, dopo 5 anni di governo del centrosinistra, dobbiamo mettere in campo”. Il tracollo del salvatore della patria continua a non farlo dormire la notte. “Quello che è accaduto stamattina è stato un momento surreale”, dice il segretario dem parlando degli incontri di oggi a palazzo Chigi tra governo e parti sociali. “Non ho mai visto un governo, fatto cadere per motivi completamente diversi, che incontra le parti sociali e che non riesce a dare le risposte che vorrebbe dare perché è caduto e che si è dimesso. Trovo che dia il senso della assurdità e delle della irresponsabilità di quanto accaduto”. E giù strali velenosi. “Quello che è successo stamattina – insiste – rende l’idea della pochezza e della miopia di chi ha fatto cadere il governo”. Insieme al nervosismo si intensificano i contatti nella corsa alle candidature trainanti. Tutti a pressarlo, Renzi, Calenda, Di Maio. “Questi chiedono, pretendono, si accapricciano. Ma in verità cosa mi portano in termini di consenso?”, si sfoga con i suoi.
L’incontro con Pizzarotti nelle prossime ore
Tra oggi e domani Letta vedrà l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, anche lui, ex grillino. “A lavoro per rendere possibile una mobilitazione ampia e diffusa delle liste civiche, degli amministratori locali e delle associazioni che oggi sentono il dovere dell’impegno”, scrive lo stesso Pizzarotti su Facebook. Ma, a differenza di quanto riportato da giorni sui media, non sarebbe ‘in odore’ di lista Di Maio. Difficile che i due possano lavorare uno di fianco all’altro, anche per via delle vecchie ruggini del passato.