L’ex-M5S Carelli folgorato sulla via di Di Maio: «Luigi mi ha convinto, cerco uno spazio liberale»
Qualcosa non torna nella decisione di Emilio Carelli, già volto storico si Sky Tg24, di infilarsi da ex-grillino nel gruppo alla Camera di Luigi Di Maio. Basta, per rendersene conto, leggere l’incipit del suo annuncio. Eccolo: «Aderisco con convinzione a Insieme per il futuro perché lo ritengo un progetto politico serio ed uno spazio liberale in cui possono avere ancora senso tutte quelle battaglie civili che avevo condiviso ed abbracciato quattro anni fa (…)». Ma si può? Francamente, ce lo vedete uno che va a cercare lo «spazio liberale» nel movimento del Vaffa? Possibile, certo. A condizione, ovviamente, che non abbia idea di che cosa significhi il termine liberale o che non sia in grado di distinguere un cardo da una rosa. Ma Carelli insiste e non si accorge di peggiorare la situazione.
Carelli era “parcheggiato” al Gruppo misto
«Nel febbraio 2021 – ricorda – ho detto addio a quel Movimento che secondo me aveva perso la sua anima e la sua identità. Oggi per me è un ritorno a quel disegno di governo dell’Italia che incassò quasi 11 milioni di voti di italiani che volevano, e credo tuttora vogliano, vedere un Paese nuovo, libero, aperto al contributo e alle idee di tutti per risolvere problemi concreti quotidiani della gente, non per assistere a risse ideologiche, intrise di odio inutile». È la prova provata che il folgorato sulla via di Di Maio non aveva capito in che razza di posto si fosse cacciato. Diversamente si sarebbe accorto sin da allora che le vere leve azionate dal M5S non avevano a che fare né con gli insegnamenti di Croce né con le teorie di Einaudi né con i programmi di Malagodi bensì con il rancore e la vendetta.
Il ministro: «Bentornato Emilio!»
A proposito, era sveglio o dormiva Carelli quando i suoi compagni di vaffa ululavano contro la Casta o rincorrevano Dario Franceschini fin dentro il ristorante? O quando ridicolizzavano in diretta streaming il malcapitato Bersani? Non gli interessava allora lo «spazio liberale»? O forse quelle manifestazioni gli apparivano di odio utile, anziché «inutile»? Con tali premesse, appaiono perciò intrise di involontario umorismo le parole con cui Di Maio ha accolto Carelli. «Bentornato Emilio! Riprendiamo insieme quel percorso iniziato già nel 2018, dando spazio alle idee e alla concretezza». E così, come le pizze di Peppiniello di Miseria e Nobiltà, anche i liberali a loro insaputa diventano due.