L’eroismo della Decima Mas celebrato nel romanzo “L’Italiano” che in Spagna diventerà una serie tv
Uscito in Spagna nel settembre scorso arriva ora nelle nostre librerie L’italiano, il più recente romanzo storico di Arturo Pérez-Reverte, tradotto da Bruno Arpaia per Rizzoli. Ambientato tra 1942 e il 1943 ricostruisce le imprese dei sommozzatori italiani della Decima Mas contro la base navale inglese di Gibilterra nella quale affondarono 14 navi.
In precedenza gli uomini dell’Orsa Maggiore avevano colato a picco le corazzate Valiant e Queen Elizabeth ad Alessandria, violato il porto di Sudra, affondando l’incrociatore York ed altre imbarcazioni, e tentato di penetrare a Malta, con un bottino complessivo di 25 navi alleate affondate o rese inutilizzabili per il resto del conflitto.
Le azioni venivano compiute da poche decine di uomini coraggiosi e audaci, utilizzando dei «Siluri a lenta corsa», conosciuti anche come «maiali», e potendo contare con una strumentazione subacquea d’avanguardia.
Il Maiale era un sommergibile tascabile di forma simile a un siluro, adatto a trasportare, a bassa velocità, due operatori muniti di respiratori subacquei autonomi e una carica esplosiva da applicare alla carena della nave avversaria ormeggiata nel porto.
Le loro imprese non hanno mai avuto un adeguato riconoscimento – tantomeno in Patria –, e Pérez-Reverte, che prima di diventare romanziere è stato per anni corrispondente di guerra, con il suo libro intende rendere omaggio a questi eroi dimenticati.
E lo fa da par suo. Il romanzo comincia con una libraia spagnola, Elena Arbues, che sulla spiaggia di Algeciras incontra ferito e privo di sensi Teseo Lombardo, reduce da una tentata incursione contro il porto di Gibilterra. Teseo e Gennaro Squarcialupo, il suo secondo a cavallo del maiale, sono i due sommozzatori protagonisti della storia.
La vista dell’uomo svenuto sulla battigia fa rivivere ad Elena, amante della cultura classica, l’incontro di Nausicaa con Ulisse. La donna «riconosce l’eroe» e lo trascina nella sua casa poco distante, mutando così per sempre il corso della propria vita.
Nelle pagine de L’Italiano, oltre all’ardimento degli incursori della Decima, si descrive l’arroganza degli inglesi e il loro disprezzo verso i soldati italiani.
Ci sono anche i riflessi del dramma dell’8 settembre, la «morte della Patria», con il cambio di alleanze, la vergognosa fuga del Re e l’esercito rimasto senza ordini, vaso di coccio in mezzo alla determinazione di tedeschi ed angloamericani.
Anche il gruppo dell’Orsa Maggiore ne subisce le conseguenze. Entrambi prigionieri in India Teseo Lombardo e Gennaro Squarcialupo fanno scelte diverse. Il primo accetta di collaborare con gli ex nemici, mentre il secondo si mantiene fedele ai suoi ideali, resta nel campo di prigionia e potrà rientrare in Italia soltanto al termine del conflitto.
Negli anni successivi si incontreranno una volta per pochi minuti, ma ormai il legame cameratesco che li aveva uniti era rotto per sempre. Il romanzo bestseller di Arturo Pérez-Reverte, che ha venduto più di 500.000 copie in lingua spagnola, diventerà una miniserie per la tv. Cattleya Producciones, la nuova società di produzione spagnola recentemente lanciata da ITV Studios e Cattleya, ha acquistato i diritti audiovisivi.
Autore di oltre trenta libri, di articoli e saggi, negli ultimi anni la produzione di Arturo Pérez-Reverte si è concentrata nel raccontare, con un’imparzialità sconosciuta nel nostro Paese, le vicende legate alla guerra civile spagnola. Parliamo dei tre romanzi che hanno come protagonista l’agente Falcò (2016-2018) preceduti nel 2015 da una pubblicazione illustrata per ragazzi La guerra civil contata a los jóvenes. Nel 2019 dedica alla Guerra civile alcuni capitoli all’interno della sua Una Historia de España.
Nel 2020 esce il romanzo Línea de fuego, che ricostruisce i tre mesi della cruentissima battaglia dell’Ebro che nel 1938 costituì l’ultimo tentativo dei Repubblicani di rovesciare le sorti della guerra.
Rizzoli, la casa editrice italiana di Pérez-Reverte, dopo aver «sabotato» Sabotaje, il volume conclusivo della serie di Falcò – uscito con un anno di ritardo, direttamente in brossura, con una scialba copertina del tutto avulsa dalle tematiche del racconto –, forse perché ne esce un ritratto di Pablo Picasso lontano dall’agiografia cara alla sinistra, e un egotista e sbruffone Hemingway viene messo ko da un destro del protagonista, non l’ha ancora pubblicato.
Recensendo Línea de fuego la scrittrice e giornalista spagnola Julia Navarro ha scritto che nel romanzo di Pérez-Reverte «c’è più verità storica che nella Storia che ci vogliono raccontare i politici» e – aggiungiamo noi – molti storici di professione.