La villeggiatura degli italiani firmata da Draghi: vacanze più care degli ultimi 50 anni
Le vacanze estive ai tempi del governo Draghi, ovvero rincari talmente folli che non si vedevano da 50 anni: voli europei +139%, biglietti intercontinentali +124%, alberghi +22,8%, traghetti +18,7%.
“Una vacanza di 10 giorni – stima il Codacons – costerà quest’anno tra il 15,5% e il 20% in più sul 2021, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai circa 1.195 euro del 2022, con un incremento di spesa che potrebbe raggiungere i 199 euro procapite”.
E per fortuna che l’Italia sarebbe ripartita reso un radioso florido futuro, come continuano imperterriti a raccontarci i vari Letta, Renzi, Calenda e gli altri partiti filogovernativi, Cinque Stelle compresi.
Le vacanze estive del 2022 saranno, invece, ricordate come le più care degli ultimi 50 anni secondo i dati diffusi dall’Istat. Che registrano rincari stratosferici per il settore turistico. Ad iniziare dagli spostamenti.
Chi deciderà di partire per la villeggiatura deve mettere in conto aumenti mostruosi per aerei, traghetti e carburanti.
Di fatto i voli nazionali costano un terzo in più rispetto a quelli delle vacanze dello scorso anno mentre le tariffe dei voli internazionali sono più che raddoppiate, segnando il record del +124,1%.
Il record spetta ai voli europei le cui tariffe, in base ai dati odierni dell’Istat, salgono del +139%.
Non andrà meglio a chi deciderà di muoversi in auto: in base agli ultimi dati Mite rielaborati dal Codacons, la benzina costa oggi in media il 23% in più rispetto allo scorso anno, il gasolio addirittura il 31,5% in più.
Rincari che incideranno in modo pesante sulla spesa per il pieno, specie per chi percorrerà lunghe tratte e si sposterà dal nord al sud Italia. Non solo.
Si profilano a breve anche aumenti dei pedaggi autostradali che, secondo recenti indiscrezioni, potrebbero salire dell’1,5%.
Sul fronte dei trasporti marittimi, i traghetti registrano aumenti del +18,7%, mentre diminuiscono le tariffe ferroviarie (-9,9% su base annua).
Si apre poi la pagina dei pernottamenti, con le strutture ricettive che hanno applicato rincari elevatissimi: per dormire in albergo occorre pagare in media il 22,8% in più rispetto allo scorso anno.
Altra nota dolente, sempre relativa alle vacanze, quella relativa agli stabilimenti balneari che, in base alle stime del Codacons, hanno applicato sul territorio rincari medi tra il 5% e il 15%, a seconda della località e della tipologia di struttura.
Infine c’è la voce alimentazione che registra aumenti pesanti. I ristoranti e la spesa indispensabile durante la villeggiatura: bar e ristoranti hanno ritoccato i listini del +4,6%. Mentre i generi alimentari costano in media il 9% in più.
Il conto complessivo risulterà ovviamente più salato per chi trascorrerà le vacanze all’estero. E dovrà affrontare tariffe aeree proibitive. Oltre al rischio di essere scaricati dalle compagnie aeree. Come sta succedendo in questi giorni a migliaia di italiani abbandonati nei posti più sperduti dai vettori aerei, soprattutto i low cost.