Incendio di Centocelle: la diossina si abbassa, ma il rischio salute resta. L’allarme dei medici

12 Lug 2022 17:22 - di Eleonora Guerra
centocelle diossina

Migliorano i dati della qualità dell’aria nella zona di Centocelle a Roma, dopo il maxi incendio di sabato. Secondo quanto rilevato dall’Arpa, l’agenzia regionale per l’Ambiente, infatti, finalmente, dopo tre giorni dal rogo, la diossina è passata da 10,6 pg/m3 a 0,5. La soglia massima indicata dall’Oms per l’ambiente urbano è, però, di 0,3. Dunque, l’allerta per la salute resta e i medici invitano ad adottare tutte le cautele possibili, anche in considerazione del fatto che la diossina non si deposita solo nell’aria. Si va dall’indossare mascherine dal valore altamente filtrante come le Ffp3 all’evitare di toccare il terreno nelle aree verdi, fino al non accendere i condizionatori.

La Procura acquisisce i dati sulla qualità dell’aria

Il direttore generale dell’Arpa, Marco Lupo, ha spiegato che «come previsto la situazione è in netto miglioramento: i valori, dopo l’incendio che ha colpito la zona di Centocelle, stanno tornando alla normalità». I dati, inoltre, «sono stati comunicati alla Asl di riferimento». Anche la Procura ha fatto sapere che acquisirà sia quelli inerenti la qualità dell’aria sia quelli sulla diossina. Gli inquirenti stanno, infatti, vagliando anche le ipotesi di reati ambientali e per questo è stata coinvolta nell’indagini la Forestale, che effettuerà verifiche nei terreni interessati dalle fiamme.

L’ordine dei medici: a Centocelle una «bomba ecologica» per la diossina

Per il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, con la diossina prodotta dall’incendio «si è sprigionata una vera bomba ecologica». La situazione nell’area limitrofa, ha aggiunto, «è molto difficile e se continuerà per lungo tempo il contatto con le sostanze tossiche c’è un serio rischio per la salute dei cittadini», perché «parliamo di sostanze nocive e cancerogene che possono provocare tumori». Dunque, per Magi gli abitanti della zona «devono tenere le finestre chiuse e usare mascherine del tipo ffp3». «Confido che in un paio di giorni la situazione dei valori di diossina possa tornare alla normalità, anche complice il vento. L’Arpa continui a monitorare: dovrebbe verificare i valori delle sostanze anche in altre zone di Roma per vedere gli effetti della diffusione del vento nel resto della città. È inquietante – ha concluso Magi – vedere tutti questi roghi in così poco tempo».

Non solo nell’aria: attenzione anche a cibo e terreno

È stato poi Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg di Roma, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, a mettere in allerta i cittadini anche rispetto ad altri fattori, oltre l’aria: «Il rischio è che il corpo possa essere contaminato dalle diossine assumendole nel cibo o entrandoci a contatto attraverso il terreno». Dunque, «è sconsigliato raccogliere e consumare prodotti della terra coltivati in quell’area, come frutta e verdura, e tenere a lungo l’aria condizionata accesa in casa perché i condizionatori, captando l’aria da fuori, rischiano di catturare e immettere queste sostanze velenose». «Bisogna sperare che torni a piovere perché la pioggia lava via i veleni che, altrimenti, rischiano di rimanere a terra. Non bisogna assolutamente toccare il terreno, anche i bambini che giocano al parco – ha concluso il medico – devono fare attenzione».

 

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