Il coordinamento Pd “processa” Conte, solo Bettini lo difende e Bonaccini replica: ma basta coi 5Stelle

19 Lug 2022 18:00 - di Redazione

La continuità del governo Draghi fino a fine legislatura, l’impegno a tentare di mantenere lo stesso perimetro della maggioranza, la sottolineatura dell’importanza dell’iniziativa dei sindaci. Questi in sintesi i temi dell’introduzione di Enrico Letta alla riunione del coordinamento Pd, secondo quanto riferiscono diversi partecipanti. Una riunione con oltre una trentina di partecipanti tra membri della segreteria, delegazione di governo, vertici dei gruppi e amministratori. Non una parola da parte di Letta sull’incontro stamattina con Mario Draghi. “La fase è delicata e la riunione larga…”, commenta un partecipante.

Certo questo alone di segretezza non rende trasparente l’azione dei partiti in questa crisi di governo che è stata “parlamentarizzata” per volontà del Quirinale ma che in realtà viene manovrata dalle segreterie dei partiti per arrivare alle Camere con i giochi già bell’e fatti. E guarda caso è sempre il Pd a tirare i fili della crisi per evitare urne che sarebbero catastrofiche per il Nazareno. Secondo partito nei sondaggi ma incapace di fronteggiare l’avanzata della destra.

Diversi gli interventi al coordinamento Pd. A partire dai sindaci Dario Nardella e Matteo Ricci che hanno resocontato sull’appello al premier Draghi e la maxiadesione ricevuta. Quindi Roberta Pinotti, Gianni Cuperlo, Marco Furfaro tra gli altri. “Grande compattezza attorno al segretario e riconoscimento per la linea tenuta in questa fase così complessa”, si spiega. Due interventi però sono stati più ‘spinti’ e di segno opposto.

Da una parte quello di Goffredo Bettini, in collegamento dalla Thailandia, che ha difeso Giuseppe Conte sottolineando come il leader M5S abbia posto temi sociali. Di tutto altro tenore invece, a quanto viene riferito all’Adnkronos, l’intervento di Stefano Bonaccini, che avrebbe puntato il dito proprio contro Conte, colpevole di una crisi irresponsabile. La priorità anche per Bonaccini, come per tutto il gruppo dirigente dem è quella di lavorare per la continuità del governo Draghi ma il presidente della regione Emilia Romagna avrebbe rimarcato che, in un secondo tempo, comunque vada andrà aperta una riflessione sui 5 Stelle.

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