Draghi replica e punge i 5Stelle: sul superbonus norme pasticciate. Il rdc? Se non funziona è una cosa cattiva
Una replica breve quella di Mario Draghi al Senato. Al termine della quale il premier ha chiesto la fiducia sulla risoluzione presentata da Casini che chiede che il governo vada avanti con la stessa maggioranza. Un no dunque alle richieste del centrodestra (Lega e Forza Italia) che volevano un nuovo governo senza i 5Stelle. Subito dopo la presidente Casellati ha riunito la conferenza dei capigruppo.
Draghi ha risposto alle critiche in modo molto secco e deciso, non nascondendo una certa irritazione. “Non ho chiesto i pieni poteri”, ha precisato (espressione ripresa da Giorgia Meloni nel suo commento alle dichiarazioni mattutine) e ha sottolineato di credere nella democrazia parlamentare. “Potevo presentarmi in aula e confermare le mie dimissioni senza un voto ma ho visto un sostegno nel Paese, la mobilitazione di cittadini, associazioni, territori, a favore della prosecuzione del governo che era impossibile da ignorare. Ciò mi ha indotto a riproporre un patto di coalizione e sottoporlo al vostro voto. Siete voi che decidete quindi, niente richieste di pieni poteri, va bene?”.
Quindi ha spiegato che il governo non è intervenuto su temi di origine parlamentare come il ddl Zan, la cannabis e lo ius scholae. Si è poi rivolto al 5Stelle Licheri con toni molto secchi.
“Sul salario minimo ho detto quello che dovevo dire: c’è una posizione della commissione europea, si è aperto un tavolo con i sindacati e Confindustria. Continueremo la discussione, qualunque sarà la vostra decisione di oggi e credo che si possa arrivare a una proposta di salario minimo che non veda diktat del governo sul contratto di lavoro”.
Quanto al reddito di cittadinanza, ha detto Draghi in modo brusco, “è una cosa buona, ma se non funziona è una cosa cattiva”. Così, lapidario.
Bacchettate ai 5Stelle anche sul superbonus. “Sul superbonus voi sapete quello che ho sempre pensato ma il problema sono i meccanismi di cessione. Chi li ha disegnati senza discrimine o discernimento? Sono loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti”. “Ora – ha concluso – bisogna riparare al malfatto e tirare fuori dai guai quelle migliaia di imprese”. Nessuna concessione dunque né al centrodestra né al M5S.
Il centrodestra di governo ha già fatto sapere che voterà solo la sua risoluzione (quella in cui si chiede un Draghi bis senza il M5s) presentata dal leghista Calderoli. il M5S come al solito non ha detto parole chiare tranne qualche mugugno sulla replica di Mario Draghi. Poi tutti in riunione con Conte, come avviene da giorni. Il quale Conte prima della replica del premier si era incontrato con Enrico Letta e con iol ministro Speranza (Leu).