Di Maio si appella ai grillini buoni: «Andiamo avanti. Mercoledì l’Italia rischia il voto anticipato»
“Il governo Draghi e la coalizione che lo sosteneva devono andare avanti. Ma in questo momento la vedo molto molto difficile”. Luigi Di Maio è realista e dissimula la soddisfazione per l’autogol di Conte e la deriva del suo ex partito. Gioca la carta della responsabilità e spera di riportare le pecorelle grilline all’ovile. Da ministro degli Esteri e ‘solido’ membro di tutti i governi non eletti, dal Conte 1, non potrebbe fare diversamente.
“Mercoledì l’Italia rischia il voto anticipato”
E teme come la peste le urne. “Mercoledì l’Italia rischia di restare senza un governo, di andare al voto anticipato. Che non è un problema per i partiti ma è un problema per il Paese. Perché significa non completare il Pnrr. Non approvare il secondo decreto da 15 miliardi contro il caro energia. Non poter portare avanti la battaglia in Europa per il tetto al prezzo del gas. Andare in esercizio provvisorio”. Dai microfoni di Rtl Di Maio ipotizza e si augura un rimpasto, qualsiasi mezzo per tenere in piedi la maggioranza. Spara a zero su Conte, che non ha più sentito dopo lo strappo, ma apre ai grillini che non seguono il capo. L’ex avvocato del popolo stava “pianificando da tanto tempo” la crisi, dice.
“Serve un atto di maturità per tenere insieme la maggioranza”
Che cosa accadrà? “In questo momento io la vedo ancora molto difficile. Non è semplice pensare di ricomporre questa maggioranza. Servirebbe un atto di maturità delle forze politiche che la compongono. In particolare di quello che fu il Movimento 5 Stelle e che oggi si chiama partito di Conte. Un partito padronale che ieri ha deciso di anteporre le proprie bandierine alla sicurezza e all’unità nazionale”. Di Maio sguazza dentro lo tsunami che ha investito il movimento contiano. Ma salva i ribelli, quelli fedeli alla sua linea. Pronti ad andarsene per seguire il governo e le poltrone ministeriali.
L’appello ai grillini che non seguono Conte
“Sono contento che tanti componenti del movimento non siano d’accordo con la scelta di Giuseppe Conte”, dice il leader di Insieme per il futuro. E lancia un appello “a quei parlamentari perché mostrino di non essere d’accordo”. Insomma, che escano allo scoperto. Per consentire al prossimo governo (un Draghi bis?) di poter nascere. “Tutti pensavano che Draghi rimanesse lì in ogni caso, ma Draghi è uno che mantiene la parola”. Di Maio incensa la coerenza dell’ex governatore della Bce.
Draghi è stato di parola. Peccato che a Mosca brindino
“Draghi ha sempre detto che senza la maggioranza di unità nazionale non si poteva andare avanti. E ieri si è dimesso. Ha mantenuto la parola”. Insomma superMario resta un eroe. Nella buona e nella cattiva sorte. “A me piange il cuore – aggiunge il fedele minstro – nel vedere che a Mosca stavano brindando. Medvedev brindava ed era contento perché era stata servita la testa di Draghi a Putin su un piatto d’argento”.