Collisione fra barche all’Argentario, il motoscafo non aveva il pilota automatico. Indagati entrambi gli skipper
Ci sono, per ora, due elementi certi nells complicata ricostruzione della collisione fra uno yacht a motore e una barca a vela avvenuta sabato 23 luglio nelle acque fra l’Argentario e l’Isola del Giglio, incidente nel quale ha perso la vita un noto gallerista e antiquario romano e risulta dispersa una donna romana, moglie dello skipper della barca a vela: non era stato messo in funzione dal motoscafo il pilota automatico – come si era ipotizzato inizialmente – e, inoltre, dagli esami tossicologici non risultano alterazioni che avrebbero potuto far pensare all’uso di stupefacenti così come gli alcool test sono risultati negativi.
La Procura di Grosseto ha fatto sapere di aver iscritto nel registro degli indagati entrambi gli skipper per l’incidente all’Argentario che ha visto coinvolte una decina di persone a bordo delle due unità da diporto: i due conducenti delle imbarcazioni risultano indagati per i reati di omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio.
I magistrati titolari dell’inchiesta ci tengono a precisare che “è un atto dovuto, in considerazione della necessità di dover esperire accertamenti anche di natura irripetibile. Si rappresenta comunque che gli indagati devono ritenersi presunti innocenti fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile”.
La collisione è avvenuta nelle acque antistanti l’Argentario fra uno yacht con a bordo 4 cittadini danesi e una barca a vela su cui viaggiavano 3 coppie di turisti romani.
Alla guida dello yacht c’era il l’imprenditore danese Per Horup, 58 anni, mentre sulla barca a vela al timone ci sarebbe stato al momento dell’impatto Fernando Manzo, 61 anni, titolare della società Bio Impresa, rimasto ferito in modo piuttosto grave ma non in pericolo di vita.
Secondo le prime ricostruzioni, sembra che Manzo abbia anche tentato una disperata manovra per evitare l’impatto senza, però, riuscirci.
Quanto alla dinamica dell’incidente in mare, sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti e, spiega sempre la Procura, “non è possibile ipotizzare una prima ricostruzione attendibile dei fatti”.