Report fa collezione di smentite, Casaleggio attacca: “10 fake news su di noi e tante risposte cancellate”

7 Giu 2022 16:52 - di Marta Lima

Le inchieste “fragili”, fragilissime di Report, che doveva proporsi come la fonte più autorevole dell’informazione Rai, si susseguono ormai a ritmo incessante. Dopo le “bufale” riciclate da vecchie inchieste archiviate sul ruolo della destra nelle stragi di Capaci e via D’Amelio, la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci si becca una clamorosa e dettagliata smentita dal figlio di Gianroberto Casaleggio, Davide, che ieri sera su Report si è trovato al centro di un inciucio con l’armatore Vincenzo Onorato, di mosse contro Di Battista, accuse di lobbismo e di rapporti con il M5S nei quali, guarda casa, il solo a uscirne bene è Giuseppe Conte.

Le 10 fake news di Report secondo Casaleggio

“Piccole e grandi bugie non fanno bene alla politica e al giornalismo italiano. Se i giornalisti dichiarano apertamente di non poter pensare su questioni politiche come vedrete nel filmato integrale dell’intervista, chi pensa per loro conto? Chi commissiona i servizi riempiti di piccole e grandi bugie e omissioni? Mio malgrado sono costretto nuovamente a fare chiarezza su 10 fake news o storie raccontate a metà per tutelare la storia di Rousseau e del Fu MoVimento 5 Stelle. In questi anni ho capito che spesso interessa più il ‘verosimile’ che il ‘vero’. Se una storia è falsa, ma può sembrare vera, allora si butta in pasto ai lettori”, dichiara Davide Casaleggio, presidente dell’Associazione Rousseau, a proposito del servizio trasmesso lunedì sera dalla trasmissione di Rai Tre ‘Report’.

“Si è riusciti a ribaltare la realtà parlando di un contratto proposto da Conte a Rousseau per il prosieguo delle attività e che Rousseau avrebbe rifiutato. Questo fatto è semplicemente falso e lo possono testimoniare i due notai presenti agli incontri. In politica chi dice le bugie non va tanto lontano…”, spiega Casaleggio, precisando alcuni passaggi dell’intervista trasmessa ieri sera dalla trasmissione ‘Report’.

“Una bozza di contratto fu invece richiesta da Crimi e redatta da Rousseau nell’agosto 2020 e mai discussa nonostante anche a dicembre 2020 l’87% degli iscritti chiesero di sottoscriverlo. Evidentemente non serviva una piattaforma di partecipazione per qualche ratifica burocratica ogni tanto”, prosegue il titolare della Casaleggio Associati.

Il conflitto di interessi e le risposte cancellate

“Da molto tempo si continua con una litania sul conflitto di interessi che mi riguarderebbe. Io non mi ci sono mai trovato avendo rifiutato posti da ministro e candidature e non avendo mai chiesto nulla a nessun eletto per i miei clienti. D’altra parte 120 parlamentari oggi in Parlamento che possiedono un’azienda si trovano invece proprio in questa condizione. La timidezza dei giornalisti italiani, che non hanno tempo di guardare gli emendamenti proposti e votati da queste persone, mi sorprende sempre”, prosegue Casaleggio, che poi chiarisce: “Sono nel movimento da prima ancora che nascesse, quando mio padre ed io andammo a proporre nel 2004 a Beppe Grillo di fare un blog. Da allora in poi ho dato supporto a tutte le iniziative del Fu MoVimento 5 Stelle, sempre rigorosamente con un riconoscimento solo da attivista, ovvero a titolo gratuito. Ho sempre rispettato i ruoli anche quando non ero d’accordo. Anche questo l’ho spiegato nelle risposte scomparse dell’intervista di Report”.

I rapporti con Vincenzo Onorato

“Si è parlato dell’acquisizione di documenti dalla guardia di finanza presso Casaleggio Associati. Peccato che si è omesso di dire che Casaleggio Associati non solo non è indagata, ma è coinvolta nella questione in qualità di parte lesa nell’affaire Moby dato che ha già sostenuto i costi del lavoro, ma non ha ricevuto diversi pagamenti a causa del concordato di continuità attivato da Moby”, conclude Casaleggio.

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