Punta da una zecca in Sardegna, non ce l’ha fatta la pensionata di Lanusei: come riconoscere i sintomi
È morta oggi in tarda mattinata l’anziana donna che nei giorni scorsi è stata punta da una zecca: la pensionata, una 70enne di Ulassai, era ricoverata da quattro giorni in Rianimazione all’ospedale di Lanusei in seguito ad una grave infezione provocata dalla puntura, la rickettsiosi.
Come riferisce L’Unione Sarda, la donna era arrivata in ospedale lo scorso 2 giugno, quando il quadro clinico era già gravissimo: febbre altissima, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e alle articolazioni. Pochi giorni prima si era accorta di avere la zecca sulla cute, se n’era subito liberata ma non avvertendo sintomi non ci aveva dato troppo peso.
La situazione tuttavia è peggiorata col passare dei giorni, fino alla diagnosi e al ricovero in ospedale. Le terapie sono state subito somministrate, ma l’anziana di Ulassai non ha mai risposto alle cure e oggi in tarda mattinata è morta.
La puntura di zecca e i suoi sintomi
Secondo i manuali, i soli disturbi (sintomi) non permettono di accertare (diagnosticare) l’encefalite da zecca (tick-borne encephalitis, TBE). In particolare, senza analisi specifiche effettuate sul sangue o sul liquido cerebro-spinale non si può distinguere questa malattia da altre che questi animali possono trasmettere. La diagnosi si basa, quindi, su analisi di laboratorio attraverso cui verificare: presenza di anticorpi (IgM) specifici. Aumento degli anticorpi specifici per il virus TBE superiore o uguale a 4 volte il valore normale. Virus TBE nel sangue e, in casi fatali, in campioni di tessuto nervoso
I casi individuati sono segnalati alle autorità competenti per consentire una valutazione della diffusione di questa malattia nel nostro Paese.
Cinquemila casi l’anno in Europa
Circa cinquemila casi sono segnalati ogni anno in Europa. I sintomi includono sintomi simil-influenzali, febbre alta, forte mal di testa, nausea, vomito e mal di schiena. La malattia infetta il sistema nervoso centrale in circa il 30% dei casi, il che può portare a paralisi e nel 1-2% dei casi alla morte.