Piacenza, la candidata del Pd si ispira al Berlusconi del ’94. Meloni: qui bisogna vincere al primo turno

8 Giu 2022 9:50 - di Francesco Severini
Piacenza
«Amo Piacenza e ho sempre fatto del mio meglio per aiutare la mia città e le sue persone. Questa è la comunità che sento mia. […] Qui c’è la mia casa, quella costruita dai miei nonni a San Lazzaro. Per questo, in un momento così difficile per tutti, […] ho accettato la candidatura a sindaco». Così la candidata a sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, sostenuta dal centrosinistra a guida Pd, si rivolge in una lettera ai suoi concittadini.
Vi ricorda qualcosa? Lo scrittore Gabriele Dadati, piacentino, nota un’affinità con il famoso discorso della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Anno 1994. «L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato da mio padre e dalla vita, il mio mestiere d’imprenditore. […] Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica».
“Sarei curioso – commenta Dadati – di sapere chi ha scritto questo testo. Se in lui o in lei ha agito una memoria oppure una volontà (se, cioè, “gli è scappato” o “lo ha voluto”). Se chi in seguito ha riletto e approvato se ne è reso conto o meno. Perché a me la prossimità dei due testi appare evidente”.
Domenica prossima si voterà anche per l’elezione del nuovo sindaco di Piacenza che attualmente fa capo a una giunta di centrodestra. L’obiettivo è considerato strategico per il Pd nazionale perché Piacenza è l’unica città dell’Emilia Romagna che abbia al governo una giunta di centrodestra.
La Verità ricorda poi che Valter Veltroni ha dedicato a Katia Tarasconi addirittura un’intervista di una pagina intera sul Corriere della Sera. Dunque il Pd vuole vincere, “ma a Piacenza è messo molto male” perché di fatto il Pd “è comandato da un uomo che non appartiene al partito. Pier Luigi Bersani, che ha ancora completamente in mano la sinistra piacentina, di fatto non fa parte del Pd essendo lui, almeno formalmente, il capo di Articolo 1, cioè di un altro partito. Ma Bersani, con la sua egemonia impropria, ha contribuito a liquefare il Pd piacentino che, diviso in varie correnti fra di loro ferocemente contrapposte, non è riuscito per molto tempo nemmeno a formare una lista comunale credibile”.
Giorgia Meloni è stata a Piacenza lo scorso 31 maggio a sostegno della sindaca uscente.  “Patrizia Barbieri – ha detto Meloni – ha portato avanti un lavoro straordinario in un periodo difficilissimo. Piacenza è stato un comune “martire” per l’ondata di Covid e il primo cittadino ha saputo sostenere la propria comunità con misure e soluzioni a lungo termine, attraendo nuovi investimenti. Barbieri c’è sempre stata, anche quando il Covid l’ha colpita duramente in prima persona”.
Secondo Meloni  “bisogna vincere al primo turno, perché il ballottaggio rappresenta sempre un’altra campagna elettorale. Non a caso è stata scelta la data di giugno. E’ stata una scelta politica – ha detto – per puntare sulla disaffezione degli elettori”. La leader di FdI ha parlato dello stato di salute del centrodestra nel Piacentino. “Il centrodestra qui è compatto, noi non ci proponiamo come primo partito ma l’obiettivo è di rappresentare con orgoglio il campo di tutto il centrodestra”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Adelio Bevagna 8 Giugno 2022

    Berlusconi 1994, Tarasconi 2022, solite frasi. come vedete non hanno idee, copia incolla. anche i suoi votanti, si lamentano, basta sentirli sui mezzi pubblici, ma li rivotano.