Il capo della Repubblica Popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, ha dichiarato che il Paese potrebbe indire un referendum sull’adesione alla Russia. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass. Il capo di un’altra repubblica del Donbass, la Repubblica popolare di Donetsk (DPR), ha affermato che la questione dell’adesione alla Russia “diventerà la questione numero uno” una volta che la repubblica avrà ripristinato i suoi confini costituzionali.
Sui confini dell’Ucraina le battute di Medvedev
Sulla questione dei confini dell’Ucraina aveva già accennato minacciosamente alcuni giorni fa l’ex presidente russo, Medvedev parlando della possibile sparizione dell’Ucraina dalle cartine geografiche entro due anni. Intanto, i funzionari dell’amministrazione militare-civile della regione di Kherson, un’area che è sotto il controllo della Russia da metà marzo, hanno ripetutamente sottolineato che anche la regione sta cercando di unirsi alla Russia.
Inoltre, un alto funzionario dell’amministrazione militare-civile di un’altra regione, Zaporozhye, ha dichiarato che il territorio spera di unirsi alla Russia e diventare parte del suo Distretto Federale Meridionale.
Il Kazakistan non riconoscerà l’indipendenza delle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, come invece ha fatto la Russia alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina. Il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, in un intervento al Forum economico di San Pietroburgo, sul palco accanto a Vladimir Putin, ha tuttavia preso le distanze dalla Russia. “Se il diritto all’autodeterminazione fosse attuato in tutto il mondo, invece che 193 Stati ce ne sarebbero più di 500 o 600. E ovviamente ci sarebbe il caos. Per questo non riconosciamo Taiwan, il Kosovo, l’Ossezia del sud o l’Abkhazia. Questo principio di applica Luhansk e Donetsk, che per noi sono entità quasi statali”.
Kiev vuole riprendere i negoziati da fine agosto
L’Ucraina potrebbe riprendere “a fine agosto”, dopo una serie di controffensive, i colloqui con i russi. I colloqui sono fermi di fatto dopo quelli di Istanbul del 29 marzo. Lo ha detto a Voice of America il capo dei negoziatori ucraini con la Russia David Arahamiya, spiegando che “non vogliamo condividere i nostri piani con i russi. Tuttavia penso che (prima di riprendere i colloqui) condurremo una controffensiva in alcuni luoghi”.