M5S, su elezioni e Nato Di Maio “sfiducia” Conte: «Noi mai così male. L’atlantismo non si discute»

16 Giu 2022 14:03 - di Redazione
Di Maio

È una sfiducia, neanche felpata, a Giuseppe Conte quella che si coglie nelle parole di Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri è reduce da una missione in Africa, ma i 5Stelle a lui vicini avevano già annunciato un suo commento sull’esito del voto di domenica scorsa. Puntualmente servito ai giornalisti. «Noi – ha premesso Di Maio – non abbiamo mai brillato alle amministrative, ma non siamo andati mai così male. E questo succede quando l’elettorato è disorientato, non è ben consapevole di quale sia la visione». L’ex-capo politico grillino si sente forte (pensate un po’) delle vittorie di Nola e Somma Vesuviana, entrambi in provincia di Napoli, dove hanno vinto sindaci sostenuti da Di Maio.

Di Maio commenta il test amministrativo di domenica

Il resto è un pianto greco. «Non si può dare sempre la colpa agli altri – infierisce il ministro -.  Non si può risalire all’elezione del presidente della Repubblica per dire che le elezioni amministrative sono andate così male. Credo che bisogna anche un po’ assumersi delle responsabilità rispetto ad un’autorefenzialità che andrebbe un po’ superata». Ma l’esito del voto di domenica non è l’unico fronte aperto dal titolare della Farnesina. L’altro, ancor più di sua stretta competenza, riguarda la risoluzione che Conte e i suoi stanno approntando in vista delle comunicazioni che Draghi renderà al Parlamento il prossimo 21 giugno. Un appuntamento attesissimo e che sta generando non poche tensioni all’interno della maggioranza.

E sull’Ucraina: «L’Italia non è un Paese neutrale»

E questo spiega il motivo per cui Di Maio abbia deciso di giocare d’anticipo lanciando a Conte un vero e proprio avvertimento. «Non credo sia opportuno – dice rispondendo ai giornalisti – mettere nella risoluzione che impegna il presidente del Consiglio ad andare in Consiglio Ue delle frasi o dei contenuti che ci disallineano di fatto dalle nostre alleanze storiche. Perché l’Italia non è un Paese neutrale, è un Paese che è dentro alleanze storiche da tanto tempo, grazie ai nostri Padri fondatori. Tanto più – ha aggiunto – che stiamo gestendo una guerra in Ucraina provocata dalla Russia che richiede il massimo sforzo diplomatico». Infine, la stoccata più dura: «Mi rivolgo a voi perché non esiste un posto dove poterlo dire oggi».

 

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