Latina, la presidente Anpi provoca al convegno sulle marocchinate. Ciotti: “Incommentabile”
Marocchinate: un termine le riassume, ma si scrive marocchinate e si legge “violenze inaudite”: quelle compiute dalle truppe coloniali francesi sulle vittime. Uomini, donne e bambini, che subirono sofferenze inenarrabili tra luglio 1943 e gennaio 1946. Una pagina di storia taciuta a lungo, costantemente relegata ai margini del racconto di una nazione, che ieri è tornata sotto i riflettori grazie a un’iniziativa che, tra commemorazione e tributo alle vittime, ha voluto contribuire a rendere giustizia alla verità e al ricordo. Un convegno a Latina che ha avuto un unico neo: la presenza molesta di una disturbatrice dell’Anpi in sala. Ciotti: «Voleva innervosirmi ma non c’è riuscita». Un ennesimo affronto, che comunque non ha inficiato il successo dell’evento dal titolo Dossier segreto dei crimini francesi-Le marocchinate, proposto dall’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate nell’ambito della manifestazione “1940-1945: la guerra degli italiani”, che si è svolto ieri pomeriggio nella bella sede della Casa del Combattente.
Marocchinate, convegno a Latina con disturbatore dell’Anpi in sala
Il presidente nazionale dell’Anvm, Emiliano Ciotti, uno tra i più noti e preparati ricercatori storici sull’argomento degli stupri di guerra, ha esposto il frutto delle sue ricerche e ha narrato le vicende delle cosiddette “marocchinate”, cioè le violenze compiute dalle truppe coloniali francesi ai danni della popolazione civile di Sicilia. Campania. Lazio. Abruzzo. Toscana. Sardegna. Liguria. Piemonte. Val d’Aosta. E sui crimini di guerra a danno dei militari italiani prigionieri nei campi di concentramento francesi, in Francia e Africa Settentrionale. In particolare, Ciotti ha citato documenti inoppugnabili provenienti dagli archivi pubblici. Un lavoro di ricostruzione storica che qualcuno ha provato a rovinare. Perché solo così si può interpretare la presenza della presidente della locale sezione Anpi – con il classico fazzoletto al collo – che ha continuamente interrotto il relatore fino a quando non ha lasciato la sala, accompagnata dagli applausi del pubblico stufo delle interruzioni della donna.
Marocchinate, Ciotti alla disturbatrice dell’Anpi: «Chi dimentica è complice. E chi non si confronta, non ha idee»
Unica nota stonata del bel pomeriggio di storia, che Ciotti ha rilevato, sottolineando: «Un comportamento incommentabile. La signora è venuta da casa con l’intenzione evidente di innervosirmi, ma non c’è riuscita. E ha dovuto battere in ritirata dopo che il pubblico ha solidarizzato con me. Mi confronto civilmente e democraticamente con tutti – ha proseguito il presidente dell’Anvm – cosa che forse la signora non è abituata a fare. Ho assistito tra il pubblico al convegno dell’Anpi inserito nella stessa manifestazione, che si è svolto lo scorso 30 aprile. Ho ascoltato in rispettoso silenzio. E, pur non concordando su alcuni passaggi storici, non ho interrotto o disturbato il relatore. Tornerò in futuro a Latina, io sono originario di Roccagorga – ha concluso Ciotti – per altri convegni e dibattiti. E per narrare ancora gli stupri e le violenze compiute dai magrebini francesi in questo territorio. Perché chi dimentica è complice. E chi non si confronta, non ha idee».