L’ambasciatore Razov fa da sponda ai 5Stelle: non tutti in Italia vogliono l’invio di armi a Kiev

18 Giu 2022 15:23 - di Francesco Severini

“La logica secondo cui la massiccia fornitura di armi all’Ucraina sarebbe un mezzo per arrivare alla pace mi sembra quantomeno bizzarra. In sostanza si tratta di alimentare all’infinito la situazione di conflitto e di moltiplicare vittime e distruzioni”. Lo dice l’ambasciatore russo a Roma, Serghei Razov, in un’intervista a Scenari Internazionali. E allude oi agli attriti nel governo sulla questione ucraina. “Questa logica, a quanto mi risulta, è lungi dall’essere condivisa da tutti, anche in Italia”.

La risoluzione del M5S sulla guerra

“Il fatto è – aggiunge – che le armi italiane saranno utilizzate per uccidere militari russi. Questo introduce nelle nostre relazioni bilaterali un altro elemento negativo che non possiamo ignorare”. Le parole di Razov sembrano un gioco di sponda con il M5S che lavora in queste ore alla stesura di una risoluzione che dovrebbe impegnare il governo alla de-escalation. Risoluzione da mettere nero su bianco in vista delle comunicazioni del premier Mario Draghi in Aula, previste per il prossimo 21 giugno.

Una bozza di tale risoluzione circolata sui media recita così: “Si impegna il governo a non procedere, stante l’attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica”.

Maggioranza in subbuglio in vista del 21 giugno

Parole che hanno messo in subbuglio la maggioranza al punto che in una nota congiunta i parlamentari del MoVimento 5 Stelle delle commissioni Politiche Ue ed Esteri e i coordinatori dei comitati area Difesa ed Esteri assicurano lealtà a Palazzo Chigi

“La nostra linea è chiara – scrivono nella nota – vogliamo inserire nella risoluzione due concetti per noi basilari: la de-escalation militare e la centralità del Parlamento per ogni scelta sulla guerra in Ucraina”. “Il M5S – aggiungono – sta lavorando come sempre con lealtà e senso di responsabilità verso il Paese senza mettere mai in discussione la nostra correttezza verso gli alleati e l’Unione Europea, così non è in discussione la nostra appartenenza all’Alleanza Atlantica e il nostro massimo sostegno all’Ucraina”.

Todde: le persone che incontriamo ci chiedono di lasciare il governo

Il viceministro allo Sviluppo economico e vicepresidente del M5S Alessandra Todde lascia intendere che il problema è di conciliare lo stato d’animo dei pochi elettori rimasti con la permanenza al governo. “Le persone che incontriamo ci chiedono di uscire dal governo, bisogna anche dire le cose come stanno. Ma bisogna capire che una forza politica seria non lavora per ‘sentiment’ ma raffrontandosi con le responsabilità del paese. Questo però non significa abdicare alla dialettica”.

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