La Ue festeggia l’apertura a Ucraina e Moldavia ma scatena la reazione dei paesi balcanici

24 Giu 2022 8:14 - di Robert Perdicchi

L’Ue, sfidata dalla Russia con l’aggressione dell’Ucraina, risponde con una mossa geopolitica. Il Consiglio Europeo ieri sera ha concesso all’Ucraina e alla Moldavia lo status di Paesi candidati ad aderire all’Unione Europea. Anche la Georgia ottiene una “prospettiva europea”, che dovrebbe portare anche Tbilisi alla candidatura, a patto che faccia alcune riforme. L’Unione, davanti alla guerra scatenata dalla Russia di Vladimir Putin, si spinge fino ad un punto impensabile fino a pochi mesi fa ma scatena la reazione dei paesi dell’area balcanica.

Ue, arriva la candidatura ufficiale di Ucraina e Moldavia

A spiegare la ratio della scelta fatta all’unanimità dai leader europei è il presidente francese Emmanuel Macron: una volta che la Nato ha detto “no” all’adesione dell’Ucraina, si è aperto “un vuoto: se non avessimo teso la mano a Kiev e a Chisinau”, sarebbe rimasto “un vuoto strategico e geopolitico”, in assenza di un ‘secondo cerchio’ dell’Ue come potrebbe essere quello, solo proposto della Comunità Politica Europea. E’ esattamente questo, ha detto, “il senso di questa prospettiva europea e del riconoscimento dello status di Paese candidato” per l’Ucraina, la Moldavia e, in prospettiva, anche per la Georgia.

Oggi è un giorno storico per l’Ue, in cui decidiamo quello che il Parlamento Europeo ha chiesto quattro mesi fa, dal 24 febbraio, quando la Russia ha iniziato la sua brutale invasione dell’Ucraina”, rivendica la presidente del Parlamento Roberta Metsola, la prima dirigente politica dell’Ue a recarsi in visita a Kiev, fin dall’inizio schieratissima con gli ucraini che combattono “per i nostri valori”. La concessione dello status di candidati a Ucraina e Moldavia viene accompagnata dalla richiesta alla Commissione di riportare al Consiglio su ogni passo del processo e sui progressi fatti dai Paesi.

La reazione dei paesi balcanici che aspirano all’ingresso

Non si tratta però di un’adesione immediata: l’iter è complesso, molto lungo e reversibile. Il premier albanese Edi Rama, molto seccato dalla mancata partenza dei negoziati di adesione, a causa del veto della Bulgaria sulla Macedonia del Nord per via di dissidi bilaterali sullo status della minoranza bulgara in Macedonia, è stato tagliente: la Macedonia del Nord, ha ricordato, è “candidata” ad aderire all’Ue “da 18 anni, l’Albania da otto. Quindi, benvenuta Ucraina: è una buona cosa darle lo status di Paese candidato, ma spero che il popolo ucraino non si faccia troppe illusioni”.

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