Il Senato dice sì alla riforma Cartabia. La ministra canta vittoria: bocciate le proposte di Lega e FdI

16 Giu 2022 12:31 - di Alessandra Danieli

Via libera alla riforma Cartabia. A una settimana dal referendum sulla giustizia il Senato ha approvato la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm. Confermando il testo Camera, che è dunque legge. Come previsto, messe a tacere critiche e correttivi.  I sì sono stati 173, i no 37, gli astenuti 16. “Solo pochi mesi fa le Camere rispondevano con un lungo applauso all’appello del presidente Matterella che sollecitava l’approvazione di questa riforma“. Oggi nessun applauso.

Il Senato approva la riforma Cartabia

La ministra canta vittoria e glissa sulle fatiche e le risse interne alla maggioranza. “Un provvedimento preceduto da un lungo lavoro, non semplice. Portato avanti con il contributo di molti”, ha detto la ministra  Cartabia in aula. Prima dell’inizio delle dichiarazioni di voto sulla riforma del Csm. “Ringrazio ciascuna forza politica – ha aggiunto – per l’impegno e la disponibilità. Questo è un passaggio importante nella storia del nostro Paese”.

“Ciascuno ha portato il suo contributo”

Felpati gli accenni alle divisioni che hanno spaccato il centrosinistra in fazioni contrapposto. A sentire il Guardasigilli si è trattato, neanche a dirlo, di un confronto sereno e proficuo. “Ciascuno ha portato il suo contributo. Sia sostenendo le proprie iniziative con forte convinzione. Sia lasciando spazio alla voce delle altre forze di maggioranza. Ringrazio ciascuna forza politica per questo impegno costruttivo”, ha detto ancora. Ringraziando “sentitamente” il ministro dei rapporti con il Parlamento D’Incà che si è speso moltissimo per permetterci di giungere a questa votazione finale”.

Bocciati gli emendamenti di Lega e FdI

La Lega fino alla vigilia ha tenuto il punto sui suoi emendamenti. Confermando le sue richieste. Specie dopo i 10 milioni di cittadini che si sono espressi con il referendum. Ieri è stata una giornata di grande tensione in Senato. La mattinata era iniziata con un vertice tra la ministra  Cartabia, il ministro  D’Incà e i capigruppo di maggioranza per trovare una intesa sui 260 emendamenti presentati. La riunione si era conclusa con un nulla di fatto. Perché Lega e Italia Viva avevano comunicato di non voler ritirare i propri (60 il Carroccio, 86 Iv), come chiesto dal governo.

Passa l’emendamento sulla custodia cautelare

Nel pomeriggio di ieri il Senato ha approvato singolarmente tutti i 43 articoli della riforma. E bocciato i 152 emendamenti arrivati in aula, tutti a firma Lega e Fratelli d’Italia, mentre Italia viva ha deciso di ritirare i propri. La presidenza del Senato ha ammesso l’emendamento della Lega sulla custodia cautelare. Un emendamento che, riguardando la materia delle libertà personali, permetteva di chiedere il voto segreto ed è stato bocciato dall’aula di Palazzo Madama con 136 voti contrari70 a favore e 9 astenuti.

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