G7, i “Grandi” uniti per l’Ucraina: Zelensky chiede più aiuti. Draghi spinge per un tetto al prezzo del gas

27 Giu 2022 15:37 - di Stefania Campitelli

I Paesi del G7 sono “incrollabili” nel sostegno all’Ucraina. “Continueremo a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico. E a stare con Kiev per tutto il tempo necessario”. Nel contempo, “ci impegniamo a dimostrare responsabilità e solidarietà a livello globale. Lavorando per affrontare l’impatto internazionale dell’aggressione russa. Specialmente sui più vulnerabili”. Così all’unisono i leader dei Paesi del G7, nella dichiarazione in sostegno all’Ucraina. Che è stata diffusa nel corso della seconda giornata del summit a Elmau, nelle Alpi bavaresi. Dove si sono riuniti i capi di Stato e di governo dei sette ‘Grandi’ (Usa, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Giappone). Dopo la tradizionale foto di gruppo, si sono diretti nella sala dei lavori del castello con i leader dei paesi emergenti.

G7, i Grandi del mondo con l’Ucraina

Nel testo,si condanna l’invasione dell’Ucraina attuata dalla Russia, che viene “aiutata” dalla Bielorussia. I grandi ribadiscono che non riconosceranno i “continui tentativi della Russia” di ridisegnare i confini “con la forza”. E condannano i “tentativi” di sostituire gli amministratori ucraini “eletti” con altri “illegittimi”. Si ribadisce la richiesta a Mosca perché cessi le ostilità. “Senza condizioni”. E  ritiri le truppe all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti”. Nella dichiarazione si ricorda a Mosca che ha l’obbligo di rispettare gli impegni assunti a livello internazionale. Inclusi quelli che vietano l’utilizzo di armi chimiche, biologiche o nucleari”.

Preoccupazione per l’utilizzo di armi chimiche

Il G7 esprime “seria preoccupazione” per l’annuncio che Mosca potrebbe trasferire in Bielorussia “missili con capacità nucleari”. I leader sottolineano che “spetta all’Ucraina decidere su un futuro accordo di pace. Libera da pressioni e influenze esterne”. I leader del G7 hanno concordato oggi che staranno “con l’Ucraina per tutto il tempo necessario”. Ne dà notizia per prima  la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, via social.

In collegamento il premier di Kiev Zelensky

In collegamento da remoto Volodymyr Zelensky. Che si è detto  molto preoccupato per l’arrivo dell’inverno. E  ha chiesto il sostegno dei sette Paesi su cinque punti. A partire dalla fornitura di sistemi di difesa antiaerea e dalla sicurezza. Ha sollecitato poi l’aiuto sulle esportazioni di grano. Ancora bloccate dal conflitto con la Russia. Infine, dopo aver ringraziato ha chiesto lo sblocco delle forniture di grano.

Draghi: Putin non deve vincere

Nella sessione del G7 dedicata all’Ucraina, Mario Draghi ha detto esplicitamente che Vladimir Putin “non deve vincere”. Se l’Ucraina perde – ha aggiunto – tutte le democrazie perdono. “Se l’Ucraina perde, sarà più difficile sostenere che la democrazia è un modello di governo efficace”.  Il premier italiano ha ringraziato il presidente ucraino “per il benvenuto eccezionale a Kiev”. Poi ha ribadito quanto già detto a Bruxelles sulla necessità di porre un tetto al prezzo del gas. Il premier chiede da mesi, a livello Ue, che si decida un price cap europeo al prezzo del metano. Che è schizzato alle stelle dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. I Paesi nordici, l’Olanda ma anche la Germania, finora si sono opposti. Principalmente per il timore che la Russia tagli ancora di più le forniture di gas. Ma Draghi ha fatto ripetutamente notare che Mosca ha già tagliato le forniture di metano. Ma, grazie al fatto che ogni annuncio di tagli all’offerta fa schizzare in alto i prezzi, incassa “più o meno le stesse cifre” di prima. Di fronte ai continui slittamenti della Ue, Draghi  ha colto l’occasione del G7 per ribadire la necessità di introdurre un tetto al prezzo del gas di Mosca. Che sulla carta non dovrebbe essere difficile come il price cap sul greggio, visto che l’Ue pesa per il 75% del mercato mondiale del gas via tubo.

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