Esagerava sugli stupri e sui crimini di guerra: rimossa la commissaria ucraina per i diritti umani

1 Giu 2022 10:13 - di Riccardo Angelini
stupri ucraina

Con le sue esagerazioni ha minato la credibilità dell’Ucraina: così Kiev ha deciso di “licenziare” Lyudmila Denisova, la commissaria per i diritti umani cui i media hanno largamente attinto da quando è cominciato il conflitto.

Una fonte però che si è rivelata poco attendibile. Come precisa Repubblica che dà la notizia del suo defenestramento da parte del Parlamento di Kiev. 234 parlamentari su 450 hanno votato per la sua decadenza dall’incarico.

“A cadenza quasi quotidiana – precisa Repubblica – la 62 enne ex ministra del Lavoro nel governo Yatsenyuk (2014) ha fatto circolare report su crimini di guerra che oscillavano dall’inverosimile all’approssimativo: stupri di massa di adolescenti, violenze sessuali su neonati, cifre sparate un po’ a caso («43 mila crimini di guerra», ebbe a dire il 18 maggio) che non trovavano conferma nelle indagini della procura generale di Kiev. Il 23 maggio sul suo canale Telegram scriveva: «Due ragazze di 12 e 15 anni sono state violentate da razzisti, una bambina di 6 mesi è stata violentata da un russo con un cucchiaino…» e via di questo passo, entrando in dettagli sempre più intimi e non verificabili”. Denisova era stata nominata difensore civico nel 2018 quando al governo c’era Poroshenko.

Il partito di Zelensky ha così preferito liberarsene, perché – spiega Olga Sovhyria, rappresentante del Parlamento presso la Corte Costituzionale ucraina ed eletta con Servitori del Popolo, il partito di Zelensky – “Qualche volta ha diffuso fatti che sono apparsi molto poco verosimili e informazioni di cui non conosciamo la fonte». E ancora:  «Il modo in cui presentava i dati riguardo ai crimini sessuali era del tutto inaccettabile, rivelava dettagli sulle vittime che devono rimanere riservati».

Alla fine di aprile l’ex difensore civico dei bambini Mykola Kuleba aveva accusato la Denisova di aver fornito informazioni agli occupanti russi sul nascondiglio di 58 bambini a KhersonPavel Frolov, parlamentare del partito di Zelensky, ha invece elencato le responsabilità della commissaria, parlando di “sistematico inadempimento dei suoi poteri di organizzare corridoi umanitari, di proteggere e scambiare prigionieri, di opporsi alla deportazione di persone e bambini dai territori occupati e di altre attività per i diritti umani”.

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