Disastro Lagarde, la Bce alza i tassi e i mercati vanno in tilt. Meloni: “Iniziativa inopportuna”

10 Giu 2022 13:27 - di Guglielmo Federici
Bce Meloni

Le borse europee aprono l’ultima seduta della settimana in territorio negativo dopo lo scivolone innescato dalle decisioni della Bce. Lo spread Btp-Bund apre inoltre in rialzo a 232 punti. I mercati reagiscono male all’annuncio di un rialzo dei tassi e, soprattutto, al peggioramento delle prospettive economiche. Le decisioni annunciate da Christine Lagarde  hanno un peso negativo. E’ l’inizio di una nuova stagione per la politica monetaria, che va verso una stretta decisa, porta con sé una serie di conseguenze rilevanti per i Paesi più esposti alla speculazione, come l’Italia. 

Bce, Meloni: “Iniziativa intempestiva, miopia delle istituzioni europee”

Fino a luglio la rotta è tracciata: un aumento dei tassi da un quarto di punto-  il primo dopo 11 anni-  a sancire una cesura con le politiche espansive impiegate per contrastare le varie emergenze vissute dall’eurozona: dalla crisi dei debiti sovrani fino alla pandemia. La stretta è accompagnata dalla prevista rottamazione dell’App, il vecchio quantitative easing che porta ancora in calce la firma di Mario Draghi. Il rialzo dello spread è un segnale chiaro. E le parole spese in passato dall’attuale presidente della Bce ricordano che l’aria a Francoforte è profondamente cambiata. Lagarde lo diceva già a marzo 2020, con una precisione che lasciava poco spazio alle interpretazioni: “Non siamo qui per chiudere gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori per questi problemi”. Affermazine disastrosa dal punto di vista comunicativo. In questo approccio c’è tutta la differenza dal whatever it takes, che all’epoca fu capace di rassicurare.

E’ finita la copertura della Bce. Ora si naviga in mare aperto

Il mio parere è che l’iniziativa della Bce sia intempestiva, inopportuna e tradisca una miopia nelle istituzioni europee e nelle istituzioni monetarie sulla quale molto dovrebbero interrogarsi’‘. E’ il giudizio molto severo espresso da Giorgia Meloni dal palco di a Gorizia, un’altra tappa del suo tour elettorale. Oggi la Bce di Lagarde ribadisce che il suo compito non è quello di preservare la stabilità finanziaria dei singoli Stati membri. E il contesto fa il resto. La fine degli acquisti del Qe dal 1 luglio; il primo rialzo dei tassi, da 25 punti base, alla prossima riunione del consiglio direttivo, il 21 luglio; un secondo rialzo a settembre, di dimensioni che “dipenderanno dalle riviste prospettive dell’inflazione”.

Si mette male per l’Italia

Ce n’è abbastanza per trasmettere il messaggio che è finita la copertura della Bce. Che consentiva una navigazione in acque protette;  e che da oggi in poi sarà necessario fare in conti con una navigazione in mare aperto. Dopo la pandemia e in piena guerra ucraina la Bce di Lagarde non trova niente di meglio che sospendere l’acquisto dei titoli di stato e aumentare il tasso di sconto.  In queste condizioni è sicuro che in autunno l’economia italiana entrerà in recessione. Mentre le tensioni sui mercati finanziari crescono, del fantomatico scudo anti-spread non c’è al momento traccia.

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