Burkini vietato nelle piscine di Francia. Il Consiglio di Stato: è esibizione di un simbolo religioso

21 Giu 2022 18:47 - di Redazione
burkini

Vietato indossare il burkini nelle piscine della Francia. Perché le ragazze musulmane che scelgono, per fare il bagno, un costume che le copre dalla testa ai piedi, esibiscono un simbolo religioso. E allo stesso tempo ”pregiudicano il buon funzionamento del servizio pubblico” e non consentono la ”parità di trattamento degli utenti” delle piscine. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato francese accogliendo un ricorso presentato dalla municipalità di Grenoble.

Il consiglio comunale della città del sud est della Francia, lo scorso 16 maggio, aveva deciso di permettere alle ragazze e alle donne di recarsi in piscina in burkini. E per farlo aveva modificato l’articolo 10 del regolamento sulle piscine, dando il via libera ”all’uso di costumi da bagno non aderenti al corpo e di lunghezza inferiore a metà coscia”. Un tribunale amministrativo di Grenoble, però, ha sospeso la deroga il 25 maggio, rinviando la decisione definitiva al Consiglio di Stato, ”le cui decisioni giudiziarie sono stabilite e non possono essere contestate”.

Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha accolto con favore la decisione di sospendere la deroga sul burkini parlando di “un’ottima notizia”, ​​consentita “grazie agli strumenti” della legge contro il “separatismo” del 24 agosto 2021. Ma non solo. Anche Marine Le Pen aveva visto nel burkini una “voce di propaganda islamista” per la quale i deputati del Rassemblement National “proporranno una legge per bandirla definitivamente”.

Da anni la Francia in nome della laicità combatte i simboli religiosi: nel mirino in particolora modo l’utilizzo dell’hijab. Dal 2004 l’utilizzo di qualunque simbolo religioso è vietato all’interno delle scuole, sia per i docenti che per gli alunni. Nel settore pubblico, il velo è vietato. I dipendenti pubblici devono rispettare una rigorosa neutralità, sia che siano in contatto con il pubblico o meno. Per quanto riguarda il settore privato, invece, il datore di lavoro può vietare il velo.

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